Il 10 Giugno, circa una settimana dopo essere partito, lasciavo l’Italia.
Attraversavo il confine con la Slovenia – tra Gorizia e Nova Gorica – che mi avrebbe portato a scrivere questo post: “EQUILIBRIO e MOVIMENTO“.
Sul far della sera, mentre piantavo la mia tenda nei pressi dell’incantevole Lago di Bohinj, iniziavo il mio breve capitolo Sloveno:
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10 Giugno, Bohinj | Giorno 9 🇸🇮
Il venerdì ero solito prendere la macchina, guidare sulla A4 verso qualche agenzia di viaggio a fare il mio lavoro, star fuori la giornata e rientrare nel pomeriggio, lentamente, la settimana alle spalle. Oggi ho preso una bicicletta pieghevole e da Gorizia ho pedalato fino ad un luogo in Slovenia il cui nome non avevo mai sentito prima – Most na Soči – sono salito su un bus fino a Grahovo, poi su un treno fino a Bohinjska Bistrica e quindi di nuovo in sella fino a Ukanc.
Il venerdì ero solito andare in palestra oppure a correre, prima di cenare e poi scegliere un modo di passare la serata e il weekend. Oggi fisso la tenda a 10 metri da un lago, guarderò l’inizio degli Europei di calcio al bar del Camping Bohinj e dormirò da solo in un sacco a pelo circondato da foglie e anatre.
Il venerdì ero solito sapere dall’inizio alla fine come sarebbe andata la mia giornata. Oggi ho affrontato un salto verso l’ignoto.
Il venerdì ero solito trascorrerlo coi miei amici, o la mia famiglia. Oggi i miei amici e la mia famiglia mi mancano, ma non c’è altro posto dove vorrei essere. Al di fuori di questo.

11 Giugno, Bohinj | Giorno 10 🇸🇮
Mai prima d’ora mi ero alzato prima dell’alba, a pochi metri da un lago immerso nella nebbia, risvegliato dalla condensa sul mio naso e dal rumore delle papere che nuotano.
E la cosa davvero buffa è che le papere, quando nuotano, non fanno alcun rumore.

MATTINA: ore 11
Le previsioni promettevano diluvio per il weekend, ma stamattina il cielo non minacciava troppo e così ho scelto di andare a fare una sorta di trekking verso le maestose gole del fiume Mostnica. Così, stupidamente, vestito come mi ero svegliato.
Verso le 11 il diluvio arriva, colpendomi nel mezzo della camminata e tramutandomi presto in un girino.
Torno indietro, fermandomi nella prima gostilna (osteria in sloveno) a far pace col mondo ed un bicchiere di vino, decidendo di impacchettare la mia tenda prima del previsto e trascorrere la seconda notte a Bohinj in un ostello, per poter asciugare quello che rimane di me.
Mentre riempio in fretta e furia lo zaino, ovviamente sotto l’acqua, inizio a pensare ai pesi più inutili che mi sono portato dietro. La crema solare vince incontrastata.

POMERIGGIO: ore 4,30
Sai, amico, nella mia vita precedente ho sempre sognato di diventare un uccello. Ero figlio di un bracconiere allora e – di nascosto, quando mio padre non mi vedeva – liberavo tutti i pennuti che potevo. Ogni volta le prendevo, ma non ho mai voluto smettere di salvarli.
E così, quando mi trovai nuovamente di fronte al Creatore, Egli mi chiese dolcemente: “Cosa vorresti essere da domani?
Un martin pescatore?
Un’aquila reale del Colorado?
Un cigno nero australiano?
Un gipeto del Tibet?”
“Una papera del lago di Bohinj.” – risposi io.

12 Giugno, Bohinj – Bled – Lubiana | Giorno 11 🇸🇮
MATTINA
Bled?
Merita. Davvero un gioiello. Ma scuro. Un gioiello scuro.
Non ci sono rimasto molto, è vero, ma a Bled, per quasi due ore, non sono riuscito a vedere colori.
L’acqua del lago era buia, le montagne che la adornano erano buie, le facciate degli hotel erano buie, lo sguardo dei cigni era buio.
Complice il cielo plumbeo, anche le meravigliose costruzioni bianche – come la chiesetta nell’isola al centro del lago o il castello del villaggio – assumevano tinte di grigio, tendenti al buio. Vi sono capitato di domenica e sulle acque del lago si stava tenendo una gara di canottaggio: anche le divise dei concorrenti non avevano colori.
Ho cercato un bar allora, dove potermi fermare un attimo a osservare meglio il luogo, sperando di riuscire a captare tonalità più luminose.
Per cinque minuti ho smesso di guardare, concentrandomi sulla bontà della Kremšnita (un dolce per ⅘ fatto di crema) che avevo ordinato. Finito l’ultimo boccone ho rialzato lo sguardo.
Ed è così che ho visto i colori.

POMERIGGIO
A Bohinj stamattina pioveva. Ancora.
Così ho rimediato un passaggio per Bled, di cui scriverò domani.
E poi un altro ancora, con pennica annessa, verso Ljubljana, dove mi sono svegliato adesso.
Con un’espressione di estremo stupore.

13 Giugno, Lubiana | Giorno 12 🇸🇮
In cima alla Torre di Ljubljana sono rimasto più di un’ora. Mi piaceva star lì, mentre il tempo cambiava continuamente, scrutando strade, tetti, direzioni, montagne, persone.
Scolaresche, famiglie in vacanza, gruppi terza età e comitive di cinesi intenti a fotografare ogni mattonella e ogni soffio d’aria.
Ad un certo punto, poi, ho notato una ragazza che si ergeva al di fuori di tutti questi matti giochi di click. Gli amici la volevano nel mezzo di ogni selfie, ma lei niente. Impassibile.
E allora, non so perché, ho azzardato a chiederle io di mettersi in posa per me. Con mio grande stupore lei ha sorriso e mi ha fatto di sì col capo.
Al momento dello scatto ha addirittura abbozzato un bacio, lasciandomi di stucco.
Peccato soltanto che l’abbia fatto nella direzione sbagliata.

VIDEO (Castello di Lubiana)
14 Giugno, Lubiana | Giorno 13 🇸🇮
È possibile svegliarsi alle 7 di mattina in un ostello a Ljubljana, non sapere esattamente come impegnare la giornata – pur avvertendo che hai bisogno di riposo – prendere la bicicletta e girare a zonzo per la città, perdersi nel verde intenso del Parco Tivoli, arrivare per caso ai bordi di un laghetto, appendere un’amaca nel primo posto possibile, addormentarcisi dentro prima di mangiare un toast e decidere che la giornata può anche non avere più niente da dire?
Oggi ho scoperto che, sí, è possibile.

15 Giugno, Lubiana | Giorno 14 🇸🇮
Ci sono alcune ragioni per cui ho deciso di rimanere a Ljubljana qualche giorno in più rispetto al previsto:
1. Avevo bisogno di ricaricare le pile in vista della tratta verso Zagabria;
2. Si respira un’atmosfera fresca, vivace, serena, di grande ispirazione;
3. Non ha incredibili attrattive turistiche, ma è comunque davvero molto bella;
4. Ho incontrato persone simpatiche, la cui conoscenza era un peccato non approfondire;
5. Oggi piove, per cui di fare 150 km sotto l’acqua non se ne parla;
6. La mattina, quando esco dall’ostello e mi siedo in uno dei bar lungo il fiume, nella tranquilla parte sud della città, vedo questo.

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STATISTICHE SLOVENIA
KM in BICICLETTA: 240
KM in AUTO: 75
NOTTI in TENDA / OSTELLO: 5
NOTTI in OSPITALITÁ: 1
SPESE: 199 €
CURIOSITÀ
MONETA: Euro
“BUONGIORNO”: “Dobro Jutro”
“GRAZIE”: “Hvala”
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MAPPA DEI LUOGHI
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