Una cittadina (Yangshuo), un fiume calmo (Yulong), una valle incantata e centinaia di montagne degne delle migliori poesie. E poi Betty, Laure, Michelle, Xiaoping, lo staff intero di una splendida piccola Guesthouse ed un amico di nome Ronald.
Questa, la mia “casa” Cinese per oltre 40 giorni: Yangshuo Outside Inn.
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23 Ottobre, Yangshuo (Cina) | Giorno 144 🇨🇳
Ultimamente – intendo nelle ultime settimane – mi è capitato di pensare ad alcune cose:
– che i primi quasi 5 mesi di viaggio sono volati, letteralmente volati;
– che fino ad oggi sono andato davvero molto veloce, forse troppo, riservando poco tempo al conoscere un luogo davvero fino in fondo;
– che tutte le beghe burocratiche relative ai visti mi hanno fiaccato parecchio;
– che ho bisogno di ricaricare le energie, in maniera seria, prima di entrare in Sud-Est Asiatico;
– che la Cina, ed in special modo le regioni del Guangxi e dello Yunnan, mi interessano molto;
– che non sarebbe male imparare alcune basi di Cinese se voglio pedalare libero per un po’ in questo paese;
– che mi piacerebbe riscoprire una sorta di routine e conoscere persone cui poter rimanere amico per qualcosa di più di 4 giorni;
– che fare qualche lavoro manuale, magari apprendendo nuove arti e risparmiando denaro nel frattempo, non mi farebbe male;
– che vorrei trascorrere il mio incombente compleanno in un posto meno sconosciuto di un ostello qualsiasi.
Così è successo che sono arrivato qui, nei pressi del fiume Yulong, ed ho trovato un amichevole 44enne olandese di nome Ronald a gestire una bella Guesthouse immersa in una foresta tropicale che mi dà la possibilità di rimanere qualche settimana, offrendomi vitto e alloggio in cambio di aiuto provvisorio.
Non so ancora esattamente cosa farò, ma lo farò.
Probabilmente aiuterò un poco in cucina, cercando di importare un tocco italiano in alcuni piatti, stuccherò pareti insieme a un tuttofare cinese che non parla inglese e col quale sarà divertente comunicare, taglierò piante, rastrellerò foglie, cambierò lanterne, sistemerò tetti e grondaie, sposterò cose, pulirò cose, risposterò cose. Insomma, un sacco di cose. E un sacco di birre, spero.
E tutto il resto di cui sopra.
Per cui, per chi volesse, ecco il luogo dove potermi raggiungere nelle prossime 2 o 4
(se avrò modo di estendere il visto) settimane.
Lo Yangshuo Outside Inn, a 4 km dalla cittadina di Yangshuo, a sud di Guilin,
nella regione del Guangxi, nella Cina del Sud o quasi.

24 Ottobre, Yangshuo (Cina) | Giorno 145 🇨🇳
3 giorni che sono qui, 3 giorni che mi trovo a osservare tramonti color pastello esplodere dietro i contorni di montagne che sembrano disegnate.
Qualcosa mi dice che saranno presto 3+3 = 33.

26 Ottobre, Yangshuo (Cina) | Giorno 147 🇨🇳
Scusatemi se ieri ho latitato, ma ero impegnato in alcune faccende.
Avevo da scoccare una lezione di Qigong, da dipingere pareti, tagliare legna, cambiare un lavandino, tuffarmi in un fiume verde, bere qualche birra … e compiere 33 anni.

27 Ottobre, Yangshuo (Cina) | Giorno 148 🇨🇳
La cosa più bella dopo un giorno di lavoro in Cina (o meglio, qualche ora di lavoro … che comunque per me ultimamente è già una grande novità) è poter dire al proprio capo – che più che capo è un ragazzo come me che gestisce una Guesthouse col quale sono immediatamente diventato amico – qualcosa come
“Ciao, ci vediamo fra mezz’ora.”
“E dove vai?”
“Al fiume. A nuotare …”

28 Ottobre, Yangshuo (Cina) | Giorno 149 🇨🇳
Ieri sera Ronald (che sarebbe il mio amico, nonché capo temporaneo alla Yangshuo Outside Inn) mi ha detto che stamattina avrei potuto prendermela con calma, perché avremmo iniziato a lavorare soltanto dopo pranzo.
Non mi sono lamentato più di tanto, ovviamente, e ho dormito della grossa.
Quando ho aperto gli occhi, verso le 9, ho avuto uno di quei risvegli in cui non ricordi bene dove sei e come mai ci sei finito. Mi sono domandato per alcuni momenti davvero dove fossi, e, quando ho iniziato a realizzare, per un attimo ho dubitato della risposta.
Così ho preso la bici e ho pedalato per poche centinaia di metri, circondato da alberi e silenzio, fino a raggiungere un piccolo villaggio situato a Nord della Guesthouse, alla ricerca di una riconferma.
Arrivato al ponte ho guardato verso Est, in basso, e ho visto un uomo intento a spingere una canoa di bambù. Ho alzato lo sguardo e ne ho visti altri. Poi lo ho alzato ancora di più ed ho visto questo.
E allora mi sono detto: “Sì, Vieri, è così. Sei in Cina.”

29 Ottobre, Yangshuo (Cina) | Giorno 150 🇨🇳
Dai 30 gradi dei giorni scorsi ai 15 di stasera.
Eppure …

30 Ottobre, Yangshuo (Cina) | Giorno 151 🇨🇳
Ogni sera, dopo una giornata trascorsa a dipingere pareti, sistemare biciclette e tagliare legna, mi piace andare a nuotare nel fiume Yulong.
Ma questo l’ho già detto.
Quello che non ho detto è che, per farlo, devo camminare circa 15 minuti attraverso questa valle.
Fischiettando, generalmente.
Perché non è per niente brutto.

31 Ottobre, Yangshuo (Cina) | Giorno 152 🇨🇳
“Lo so che lavoro qui solo da una settimana, ma … posso prendere un giorno di ferie? 😚”

1 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 153 🇨🇳
Mi avevano detto di andare in cima alla Collina della Luna, “che la vista da lassù non è niente male”.
Non ci credevo più di tanto.
Allora ci sono andato.
E ho dovuto ricredermi.

2 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 154 🇨🇳
Le montagne.
Un fiume.
Una canoa di bamboo.
E mi sento piccolo, ma davvero piccolo piccolo.

4 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 156 🇨🇳
Dopo alcuni giorni di tempo incerto e nuvoloso, oggi è tornato il sole.
Le temperature non sono più quelle vicine ai 35 gradi di quando sono arrivato a Yangshuo, 2 settimane fa, e così ho pensato che il pomeriggio fosse giusto dedicarlo alle montagne della valle del fiume Yulong.
Con Ronald (il gestore della Guesthouse dove alloggio) ed un paio di altri amici ho iniziato ad incamminarmi verso l’alto, alla ricerca di sentieri ricoperti da foreste e vegetazione selvaggia.
Armato solamente di un bastone di bamboo e di una sana incosciente curiosità, mi sono divertito per alcune ore ad abbattere rovi e spine – come quando ero ragazzino e decapitavo cardi insieme ai miei cugini – fino a quando il tramonto non mi ha sorpreso nel mezzo di una valle lontana dal presente.
Il momento perfetto per sedersi su una roccia rievocando la posizione del loto – come suggeritomi recentemente da un altro amico – respirare a lungo, profondamente, e dimenticare per un po’ di dover trovare una via per rientrare, perché, in un momento come quello, non sarebbe stato della benché minima importanza.

5 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 157 🇨🇳
“Time
Don’t let it slip away
Raise your drinkin’ glass
Here’s to yesterday
In Time
We’re all gonna trip away
Don’t piss Heaven off
We got Hell to pay”
( Aerosmith – Full Circle )
In memoria di un amico.

6 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 158 🇨🇳
Avevo pubblicato una foto simile qualche giorno fa, quindi mi scuso per il doppione.
Sono ripetitivo, lo so, ma il fatto è che ogni sera mi trovo seduto ai bordi di questo fiume.
Alle volte c’è cielo terso, altre volte invece foschia.
Alle volte fa fresco, altre volte invece è caldo e umido.
Alle volte mi butto dentro subito, altre volte invece mi fermo un poco a contemplare tutto questo.
E come potrei non essere ripetitivo?

7 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 159 🇨🇳
Dopo poco più di due settimane di lavoro alla Yangshuo Outside Inn, oggi, lunedì, ho chiesto un giorno “off”, in modo da poter prendere la mia bicicletta e addentrarmi un poco di più nelle bellezze di questa parte della regione del Guangxi. Mi era stato suggerito di spingermi fino al villaggio di Xingping, perché “non troppo distante, immerso ancora in quell’atmosfera tipica da villaggio cinese come quella della Yangshuo di 15 anni fa e circondato da paesaggi da cartolina”.
Pur non sapendo quanto questo “non troppo distante” significasse,
ho pensato che Xingping potesse essere una buona idea.
“Hai un giorno intero a disposizione, tempo ce n’è Vieri – mi sono detto tra me e me – e se il panorama di Xingping è anche rappresentato sulle banconote da 20 Yuan ci sarà pur un motivo …”
Alle 10 era già molto caldo, anche se il sole faceva il timido dietro una coltre triste di nuvole, e dopo 5 km di fresca pedalata mi fermo al bar dove sono ormai quasi di casa, a salutare Adam, il gestore. “Oh, sì, Xingping merita assolutamente – mi conferma – e sai che da questo lato del fiume Li c’è anche una strada panoramica per arrivarci?”
“Davvero? E com’è?”
“Strepitosa, credimi. Una trentina di km in totale, lontani dal caos della strada statale ed in mezzo a villaggi e montagne davvero notevoli. In genere ci vado in scooter e ci metto un paio di ore, perché gli ultimi km sono in discesa su uno sterrato molto ripido. Sì, insomma, devi trovare le strade e c’è da salire molto in alto, ma, se sai orientarti e sei allenato, credo tu ce la possa fare.”
Come sempre, in questi casi, cito il mantra che ormai mi accompagna da qualche tempo e che mi ricorda che “Quando mai ancora avrai modo di farlo? Se lo puoi fare oggi, allora fallo! Meglio sudare e magari perdersi, piuttosto che partire già rimpiangendo la scelta!”
Posso testimoniare così che 2 ore in scooter sulle strade montane cinesi diventano quasi 4 in bicicletta.
4 ore di salite spietate, di villaggi in cui la vita scorre tranquilla e beata, di futuristiche coltivazioni di kumquat a perdita d’occhio, di sudore vivo, di carretti dei contadini, di strade annusate e poi seguite d’istinto, di fatica impossibile, di kumquat rubati (che saranno mai 5 fruttarelli nel mezzo di milioni di miliardi?), di discese in cui mi sono divertito come un bambino a rannicchiarmi e sentire l’aria rinfrescarmi la spina dorsale, di occhiolini ai bambini che mi sorridevano con un “Hello!” e, sì, aveva ragione Adam, di vedute davvero mozzafiato. Tali da voler quasi perdere i sensi per non rimanerne sopraffatto.
Quando poi ho conquistato l’ultimo passo, mi sono affacciato – mezzo distrutto – sul fiume Li ed ho avvistato l’imbarcadero di Xingping per attraversarlo, un “Yessss!” di soddisfazione è rimbombato nelle valli, così come quando lo scorso anno mi riusciva di raggiungere le varie Chora abbarbicate in cima ai monti delle Cicladi (chi ha seguito quel viaggio, ricorderà).
Per quanto riguarda invece la banconota da 20 Yuan e il panorama di Xingping,
questo lo lascerò al post di domani.
Anche perché, a dire il vero, dopo 4 ore come quelle, era realmente l’ultima cosa che mi potesse importare.
8 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 160 🇨🇳
Mancava al completamento del post di ieri, anche perché oggi, complice un blackout generale di 10 ore e le energie spese ieri, non ho combinato proprio un fico secco.
La mia personale veduta della banconota da 20 Yuan.

10 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 162 🇨🇳
Che cosa fai quando stai imbiancando pareti e di colpo salta la corrente, per ore, nell’intero villaggio, fuori ci sono 10 gradi con pioggia e qualcuno ha già acceso il fuoco nel camino?
Fai come Luca Brasi.
Solo che invece che coi pesci … dormi coi gatti.

11 Novembre, Guilin (Cina) | Giorno 163 🇨🇳
“Vieri, sai già dove sarai a Natale o Capodanno?”, qualcuno mi ha chiesto.
Dunque. La risposta è ovviamente no.
Devo interrogare lo smartphone per sapere che giorno è oggi, figuriamoci se so dove sarò fra un mese e mezzo … Tuttavia desidero fare un po’ di chiarezza nella mia mente, relativamente ai prossimi due mesi, dal momento che:
A) dopo 20 giorni di simil-narcolessia, è il caso che la faccia;
B) se mi è stata posta la domanda, significa che a qualcuno potrebbe interessare prendere un volo intercontinentale piuttosto che crogiolarsi nell’amarezza circa il da farsi all’ultimo dell’anno;
C) non mi dispiacerebbe trascorrere le Festività e alcuni giorni con qualche parente o amico dopo tanto tempo lontano da casa.
Quindi provo a ragionare ad alta voce.
Sto ancora alloggiando/lavorando presso la Yangshuo Outside Inn, a Yangshuo, nel sud della Cina.
Sono quasi alla fine del mio visto cinese di 30 giorni, ma non intendo uscire da questo paese tanto presto. E il motivo è presto spiegato. Ho iniziato un lavoro che voglio portare a termine (ai miei nipoti, quando mi chiederanno che cosa ho combinato nella vita, potrò sempre dire di aver finito di imbiancare le camere di un’intera Guesthouse in Cina) e vorrei poter scoprire qualcosa di più di questo strano ma affascinante paese. Oggi mi sono recato a Guilin (dove ho trovato un alberello già addobbato), capitale della regione del Guangxi, per provare a estendere il visto. Nulla da dire, per quanto sta storia dei visti mi snervi oltremodo, sono fortunato: anche stavolta riceverò un OK.
Avrò altri 30 giorni in Cina, il che significa che fino al 15 Dicembre cercherò di sfruttare ogni giorno a mia disposizione sotto la bandiera rossa della Repubblica Popolare.
Ritireró il nuovo visto il giorno 22 Novembre.
Successivamente l’idea è di visitare con bici e/o mezzi la regione dello Yunnan, dapprima verso le montagne che si affacciano sull’irraggiungibile Tibet, quindi scendendo verso il caldo tropicale di una città nei pressi del confine col Laos che ha un nome che sembra una parola magica: Xishuangbanna.
Da lì, intorno al 15 Dicembre, sgattaiolare in Laos.
Non ho ancor ben capito se il visto laotiano, quando ottenuto al confine via terra, sia di 15 o di 30 giorni … comunque, sì, la risposta più “plausibile” alla domanda iniziale dovrebbe essere questa: sarò in Laos.
So che alcuni amici avrebbero gradito maggiormente se avessi detto Thailandia, tuttavia ho il vago sentimento che il Capodanno tra Bangkok e isole varie sia un po’ troppo incasinato per i miei gusti.
Preferirei tenere la Thailandia per i mesi a venire, ricordando sempre che il paese è in lutto per un anno intero a seguito della morte del Re Bhumibol. Detto questo, non so dire con certezza se sarò più a Luang Prabang o a Vientiane, ma questa è una cosa di poco conto.
In aggiunta, entrambe le città dovrebbero essere collegate da servizi di autobus e quindi facilmente raggiungibili e da Bangkok (e altre città thailandesi) e da Hanoi (o altre città del Vietnam).
Spostarmi per accogliere un volto caro non sarà di certo un problema.
O viceversa, naturalmente.
Insomma, Elisa Cammelli, parenti e amici di ogni tipo, “ALEA IACTA EST”.
O quasi. Il dado almeno ho provato a lanciarlo.
A voi la scelta di quando e come stopparlo.
PS: se qualcuno dovesse mai venire, per favore che lo faccia accompagnato. Che ne so, da una burrata, del limoncino, un panettone, della sbrisolona o un panforte. Grazie veramente. E sempre sia lodato.

12 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 164 🇨🇳
Se il tempo è pessimo, non per forza lo è anche il luogo.

13 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 165 🇨🇳
Tre giorni di pioggia quasi incessante e di umidità molesta.
Gocce ovunque.
Sulle pareti (anche quelle interne), sulle foglie, sui fiori, sui vestiti, sui baffi.
Quando respiro mi sembra quasi di mangiare un ghiacciolo che si sta squagliando.
Così mi godo il lavoro, che sta progredendo nonostante tutto, il fuoco, quando cala il buio, ed il pensiero dolce di come tornerà ad essere questa valle, non appena il cielo smetterà di lacrimare.

14 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 166 🇨🇳
Oggi ho finito di lavorare un po’ prima del solito, così sono andato al fiume – come abitudine, alla fine della giornata – un po’ prima del solito. Alle 4, per la precisione, invece che alle 5.
Sono felice, perché all’alba del 25esimo giorno nella valle del fiume Yulong ho scoperto, magna cum laetitia, che il mio punto preferito per andare a nuotare è esattamente quello utilizzato dai locali per lavare le motociclette e … per sventrare le papere.
Bene, ma non benissimo.

15 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 167 🇨🇳
“Senti un po’, ma perché stai viaggiando così a lungo, e da solo?”
“Per due cose per cui ho bisogno di tempo: perdermi e poi ritrovarmi.
Per scoprire quello che di me ancora non so, e per perdere quanto di me stesso so di non voler più essere.
Devo aver letto questa frase in un libro.
Da solo, perché chi cacchio vuoi che mi accompagni?
Ti sei già annoiato anche tu!”

SERA – VIDEO
Questo è quello che accade in Cina, ogni sera, quando non piove, nelle piazze di ogni piccolo villaggio e nei parchi delle grandi città.
Donne, uomini, giovani, coppie di anziani e bambini si ritrovano e distendono i nervi,
qualsiasi tipo di giornata possano avere avuto.
Chiacchierano, spettegolano, ridono, giocano. Poi qualcuno porta una radio gigante gonfia di luci e inizia una musica senza senso, sulla quale donne di ogni età ripetono all’infinito una coreografia ancora più senza senso.
Lo scopo (se ce ne deve essere uno)?
Attività fisica e divertimento, tutto lì.
Alla fine tutti sono felici, e non sto scherzando.
Ecco perché mi piace questo paese.
PS: scusate la qualità del video, ma non ho macchinari degni di nota con me.
PS2: non perdetevi l’arrivo del piccoletto alla fine del video.
16 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 168 🇨🇳
Quel momento in cui contorni, colori, ombre e tinte si definiscono a vicenda
e il dipinto si rivela in tutta la sua forma.
Quel momento in cui i segnali ti hanno portato in cima alla montagna, sei finalmente uscito dalla nebbia che avvolgeva la vallata e ti appresti a buttarti in picchiata nella discesa.
Quel momento in cui ogni tua ambizione si azzera, perché
hai finalmente realizzato che cosa vuoi essere nella vita.
Una zattera di bamboo sul fiume Yulong.
O un fiore che vi nasce accanto.

17 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 169 🇨🇳
Dopo una settimana di pioggia, umidità, rane, nubi, grigio, gocce, afa e tuoni, ecco il vento.
Ed il sole.
Oh, sì, mi mancherà questo posto.

18 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 170 🇨🇳
“Quindi hai deciso? Un’altra settimana a Yangshuo? È ufficiale?”
“Sí, ufficiale.”
“Ma non ne hai abbastanza? Voglio dire, dopo un mese che fai più o meno sempre le stesse cose e nuoti sempre nello stesso fiume, non ti sei annoiato?”
“No, tutt’altro. Mi piace fare sempre ‘queste’ stesse cose, e ti dico che mi mancheranno anche, quando me ne andrò. E comunque non è solo per questo. Il fatto è che dopo aver imparato a camminare sulle acque, come vedi, vorrei imparare anche un’altra cosa. E ho scoperto che a poche centinaia di metri da dove alloggio c’è una scuola che insegna proprio questa disciplina. 5 pomeriggi saranno pochi, ma voglio per lo meno provare.”
“Ah sì? E di che si tratta esattamente?”
“Tai Chi!’
“Oh perbacco! Salute!”

20 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 172 🇨🇳
Tutta questa Cina.
Così tanta Cina che è impossibile quasi immaginare che vi sia anche una fine.

22 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 174 🇨🇳
Bella è bella, eh.
Sta storia del Tai Chi dico.
Molto bella.
Peccato che abbia le movenze di un misto tra Paperoga e Majin Buu, la coordinazione di una cassapanca rotta e la memoria coreografica di un narvalo sotto codeina.
Ma bella è bella, eh.

24 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 176 – VIDEO 🇨🇳
Primo: non sapevo che qualcuno stesse filmando.
Secondo: notare …
A) gli uccelli in sottofondo
B) l’infradito cafona
C) il balletto ignorante al secondo 34
D) la risata idiota al secondo 51
E) lo smash implacabile al minuto 1:22
F) l’epic fail al minuto 1:35
G) l’inconfutabile vittoria
LIVELLO “ASIAN” = SUPERATO
25 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 177 🇨🇳
In questa foto potete vedere un plutipremiato campione internazionale di Tai Chi, e il suo Maestro.
Gli occhi che vanno dove cazzo pare a loro è una conseguenza delle innumerevoli ore di pratica di bilanciamento tra energie, movimenti ed equilibri vari.
Serve per disorientare i nemici.
Ci sei ma non ci sei, una cosa simile.
Ho imparato anche quello, solo che i miei vanno verso l’interno.
Un grande errore.
Mai incrociare i flussi d’altronde, si sa.
Ok. Ho capito.
Torno a nuotare, che è meglio.

26 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 178 🇨🇳
Penultimo giorno allo Yangshuo Outside Inn, penultimo giorno a Yangshuo in generale.
La cittadina di Yangshuo è situata a circa 5 km dalla Guesthouse dove ho alloggiato e lavorato per tutto questo tempo; complici la mia pigrizia e la bellezza della valle del fiume Yulong, confesso che non mi sono recato in “centro” molto spesso.
Non che sia sgradevole – anzi, proprio il contrario – ma il più delle volte ho preferito rimanere lontano dai negozi, dal traffico, dalle fiumane di turisti, rigenerandomi vicino alla natura ed al silenzio, e recandomi in villaggio solo di tanto in tanto, per cenare in maniera differente o per giocare a poker al bar in cui sono diventato quasi di casa.
Detto questo, giunto al penultimo giorno, mi sembra giusto rendere un piccolo omaggio a questo luogo.
Cosí questa é Yangshuo, vista dal cavalcavia pedonale che imbocca la famosa via commerciale denominata West Street.

27 Novembre, Yangshuo (Cina) | Giorno 179 🇨🇳
E così, all’alba del settimo mese, l’ultimo giorno a Yangshuo è arrivato.
Sono stato fortunato, perché dopo sette giorni di pioggia e nebbia, vento e sole mi hanno concesso un saluto memorabile.
Se mai qualcuno mi chiederà perché, dopo 5 mesi di viaggio ininterrotto, ho scelto di venire qui e di starci ben oltre il previsto, risponderò che ero stanco, e mi serviva una pausa.
Risponderò che ho trovato una Guesthouse pressoché perfetta.
Risponderò che avevo voglia di lavorare e di sentirmi utile, non soltanto a me stesso.
Risponderò che cercavo una sorta di routine, delle abitudini, dei punti di riferimento.
Risponderò che ho imparato un poco di una nuova lingua e mi sono lanciato in tornei di poker, karaoke, quiz night e ping pong.
Risponderò che ho appreso le basi del Tai Chi.
Risponderò che ho avuto la possibilità di entrare più nel profondo di un diverso modo di vivere.
Risponderò che ho avuto tempo di ascoltarmi, di rinnovare le energie, di annoiarmi, di riaccendermi e di divertirmi ancora.
Risponderò che ho conosciuto dei nuovi amici, e li ho conosciuti davvero fino in fondo.
Risponderò che c’è un altro posto nel mondo dove potrò tornare ogni volta che vorrò, sentendomi come a casa.
Risponderò che, per quanto io non possa essere certo del fatto che il Paradiso esista, credo di aver scoperto quello che è – almeno per me – il suo corrispettivo in questo buffo angolo di Universo.
In Cina.
SERA
Oggi è un giorno particolare ed importante. Non tanto per l’incredibile bellezza del clima di questo 27 Novembre, bensì perché, dopo oltre un mese fermo a Yangshuo, domani riprenderò ad andare. Tutto quello che desideravo trovare quando arrivai qui il 22 Ottobre, tre giorni prima di compiere 33 anni, lo ho ricevuto ben oltre le mie aspettative.
Ho conosciuto un luogo meraviglioso, ma sento che è giunto il tempo di ripartire.
Di tornare a pensare che cosa fare l’indomani, giorno per giorno.
A scegliere se spostarmi con la mia bicicletta o se prendere mezzi di superficie.
A trovare un posto per dormire, a scoprire nuovi paesi, a incontrare nuove persone, a sperimentare nuove emozioni e vecchie abitudini di viaggio.
A imparare a non perdermi.
A provare a divertirmi e magari a migliorarmi.
Verso dove?
Dapprima in Yunnan, un’altra provincia cinese, fino allo scadere del mio visto.
Quindi Laos, Vietnam, Cambogia, Thailandia … e poi chissà.
Magari sarà arrivato il tempo di tornare a casa.
Magari non ancora.
Oggi, sebbene io sia già a quasi 6 mesi di viaggio da solo, mi sento come se stessi per partire.
O ri-partire.
Daccapo.
Un’altra volta.
Con più esperienza e più certezze, è vero, ma eccitato e spaventato come la mattina del 2 Giugno, il giorno in cui lasciai casa e salutai i miei genitori. Non so cosa accadrà, ma lo sapremo presto.

SERA – VIDEO
Ecco perché amerò per sempre questo posto.
28 Novembre, Guilin (Cina) | Giorno 180 🇨🇳
Un altro “Arrivederci!”. Un altro distacco di quelli duri.
Era già successo in Italia, in diversi luoghi, e poi a Zadar, a Tuzla, a Belgrado, a Novi Sad, a Praga, a Wroclaw, a Sifnos, a Riga, a San Pietroburgo, a Mosca, a Novosibirsk, a Irkutsk e sull’isola di Olkhon (in effetti la Russia ha lasciato segni profondi).
Tante, tante volte. Non le conto più, ormai, e non ho ancora capito come non farmi prendere da quella sensazione di vuoto che si genera in me ogni volta che lascio un luogo, ma soprattutto ogni volta che lascio delle persone importanti.
Oggi ho rivelato a qualcuno che “è come se ogni volta lasciassi giù un pezzo del mio cuore. Come se ogni volta perdessi un pezzo più grande. E non credo che il mio cuore sia infinito … dovrà pur avere una fine, prima o poi?”
Quel qualcuno mi ha risposto ricordandomi che in realtà non è così, che quella parte perduta si bilancia, “perché quando cedi una parte del tuo cuore, altre persone lo stanno facendo, simultaneamente, verso di te. Tutto si equilibra, cresce, ed il tuo cuore ogni volta diventa più grande”.
Io non so dove stia il vero. Sta di fatto che queste parole mi hanno rinvigorito, sebbene la sensazione di vuoto permanga ancora e – già lo so – ci vorrà qualche giorno perché se ne vada e venga sostituita da nuove, vivide, emozioni.
Oggi, comunque, mentre dirigevo la mia bici lontano dal luogo che è stato la mia casa per oltre un mese, ho voluto pensare a 10 motivi per cui tornare un giorno al Yangshuo Outside Inn, cercando di rincuorarmi da solo in un momento di naturale malinconia:
– È un posto meraviglioso
– Ho dimenticato il berretto verde che mi aveva regalato il mio amico Jiri Oliva
– Ho perduto le ultime partite a ping pong stamattina, quindi non sono il campione in carica
– Cucinano un piatto chiamato “Snoozing Dragon (melanzane fritte e verdure)” che è la fine del mondo
– Il Fiume Yulong già mi manca
– C’è il caminetto più bello che abbia mai visto
– Devo ancora scoprire diversi sentieri sulle montagne circostanti
– Le mie jam sessions musicali con Ronald erano appena all’inizio
– Vi ho lasciato dei veri amici
E poi perché, sebbene dentro di me io sappia che sarà difficile che vi ritorni (in breve tempo, se non altro), il semplice pensiero di riuscire a farlo, in qualche modo, come tutte le altre volte … mi fa star bene.
E mi rende felice.
MAPPA DEI LUOGHI
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