• HOME
    • INFORMATIVA SUI COOKIE
  • A PROPOSITO DI ME
  • I MIEI VIAGGI
  • EnglishEnglish
Facebook Youtube Instagram

BiCicladi

In Viaggio con una Bici Pieghevole
  • HOME
    • INFORMATIVA SUI COOKIE
  • A PROPOSITO DI ME
  • I MIEI VIAGGI
  • EnglishEnglish
ARMENIA

ARMENIA: cronache Caucasiche (Parte 1 – 16/25 Novembre)

Marzo 6, 2018
Home » VIA DELLA SETA » ARMENIA » ARMENIA: cronache Caucasiche (Parte 1 – 16/25 Novembre)

Un mese in Iran aveva solcato in profondità; avrei voluto rimanerci molto più a lungo, ma l’inverno Caucasico stava già preparando la sua morsa. Armenia e Georgia – lo confesso – erano per me due grossi punti di domanda. Non sapendone nulla, lo shock fu immediato.
L’antica Persia si trovava solo a pochi chilometri di distanza; tuttavia, già a Meghri, il cambiamento era totale.
L’Armenia si presentava dunque così, sovvertendo tutto.
Una terra segreta, morbida e tagliente, fiera e mai doma, con una storia millenaria e controversa, dove natura e monasteri rievocavano ad ogni dove racconti e ferite ancora vive. Un angolo di mondo grezzo e difficile, scavato tra confini di ogni sorta.
Ciononostante … di una bellezza sconfinata.

_______________________________________________________________________________________________

16 Novembre, verso Meghri ◀ Giorno 415 🇮🇷 – 🇦🇲 ▶
“Ma sei fintissimo!” – mi ha detto ieri un amico.
“Non pedali quasi mai! Sei il peggior cicloviaggiatore che abbia mai incontrato!”, ha aggiunto poi, ridendo, per sfottermi un po’.

Del resto è vero.
Nella prima parte di questo lungo viaggio ho percorso molti molti più chilometri in sella alla mia bicicletta rispetto a quanto fatto durante questo “secondo round”.
Sarà che tra Cina, Asia Centrale e Iran c’era troppo altro da fare – e da attraversare – e così ho scelto di trascorrere più tempo nelle varie città, usando la bici a mo’ di taxi privato e scoprendo un po’ di più di paesi che da tanto tempo mi affascinavano (a discapito dell’avventura più vera, quella che si vive tra pedalate, villaggi remoti, campeggi e strade infinite).
O forse è che, con tutto questo andare, mi sono solamente impigrito.

Sta di fatto che ogni volta che scelgo di pedalare … è uno spettacolo davvero imbarazzante.
E con oggi, Armenia

Questo slideshow richiede JavaScript.

17 Novembre, Meghri ◀ Giorno 416 🇦🇲 ▶
Insomma ieri sera sono entrato a Meghri, in Armenia. Invece di dirigermi subito verso Yerevan, la capitale, ho deciso di fermarmi un attimo. L’Iran dista solo 5 chilometri da qui, eppure ho avvertito il bisogno di una breve pausa per prendere confidenza col cambiamento. Due paesi così vicini, eppure così lontani. Dalle montagne ai colori, dalle targhe ai frutti, dalle case alle facce … tutto qui è così incredibilmente diverso da dove arrivo. In quanto a me, confesso di non saper assolutamente nulla di questo paese. Ma, se il buongiorno si vede dal mattino, allora l’Armenia non ci metterà tanto a conquistarmi.

Questo slideshow richiede JavaScript.

18 Novembre, verso Yerevan ◀ Giorno 417 🇦🇲 ▶
“NE PONIMAYU!”, avevo imparato a dire in Russia, oltre un anno fa, ogni qualvolta qualcuno provava ad intavolare una discussione insieme a me, scambiandomi per russo.
Credevo che non mi sarebbe mai più servito, ed invece di nuovo mi sono trovato a pronunciarlo, più volte, tra Kyrgyzstan, Kazakistan, Uzbekistan e persino, seppur per poche ore, in Turkmenistan.
“NE PONIMAYU!”

Una volta messo piede in Iran credevo che non avrei davvero dovuto utilizzarlo mai più, così come le poche altre parole di russo che ho appreso nel corso degli ultimi mesi.
E invece, ancora, anche in Armenia.
“NE PONIMAYU!”
In Georgia sarà probabilmente lo stesso, tanto vasta è la parte di mondo dove l’alfabeto cirillico e l’influenza della Grande Madre sono – o sono stati – parte integrante della vita di tutti i giorni.

“NE PONIMAYU!” – (НЕ ПОНИМАЮ in cirillico) espressione tanto facile da ricordare quanto buffa al suono – semplicemente significa “NON CAPISCO!”.
Ma che cos’è che non capisco veramente?
Il russo soltanto?
O il perché mi trovi qui adesso, ancora sulla strada, dopo aver scelto di dedicare ormai quasi oltre due anni della mia vita a non far altro che viaggiare?
La mia barba cambia, le rughe sotto i miei occhi cambiano, e i miei stessi occhi in effetti sono cambiati costantemente, in tutto questo tempo, nutrendosi di novità ed esperienze continue.
Ma io, con il mio essere, la mia anima, il mio spirito (insomma, chiamatelo come volete) … sono davvero cambiato?

Spesso me lo domando.
Ogni giorno, ad essere sincero.
La risposta, per di più, non l’ho ancora trovata.
O forse, come sono ormai più portato a credere, l’ho sempre avuta con me.
Ed un giorno, prima o poi, tutto il disegno mi sarà chiaro.

Lo spero, se non altro.
Perché nel frattempo, io, per non saper né leggere né scrivere – o forse perché davvero non saprei che altro fare – continuo ad andare.
E a ripeterlo. Anche quando non serve.
“NE PONIMAYU!”

[ 18 Novembre 2017 ] Verso Yerevan (Armenia). 3 pm.

20 Novembre, Yerevan ◀ Giorno 419 🇦🇲 ▶
Fondata dal regno di Urartu nel 782 a.C., snodo di grande importanza per le rotte carovaniere sulla Via della Seta, Erevan (o Yerevan) ha vissuto una serie di vite innumerevoli. Capitale del primo stato ufficialmente Cristiano nel 300 d.C., fu poi per secoli contesa tra Persia e Impero Ottomano e quindi a inizio ‘800 occupata dall’Impero Russo, che formalmente non la lasciò più. Dopo la rivoluzione bolscevica fu proclamata capoluogo della Repubblica Socialista Sovietica armena e, in seguito al collasso dell’Unione nel 1991, è diventata la capitale della neonata repubblica armena. Insomma, una città che vanta una storia colossale (come forse nessun’altra al mondo), soggetta – o assoggettata – a dominazioni ed influenze di ogni genere.

Yerevan, oggi, è semplicemente un luogo in cui non si capisce niente; forse perché sorge su un passato che è troppo imponente da poter essere capito, o forse perché vive di un presente ancora impossibile da decifrare. Povero, orgoglioso e colmo di rivalsa. Un presente che fatica ancora a trovare la propria strada … ma le cui potenzialità, così come le cui forme d’espressione, sono davvero infinite.

Questo slideshow richiede JavaScript.

21 Novembre, Yerevan ◀ Giorno 420 🇦🇲 ▶
Storie di monasteri antichissimi, di candele nel buio, di templi romani, di panchine ai bordi di burroni, di taxi sgangherati, di animali liberi per i villaggi, di fiumi impetuosi, di cieli senza fine e di montagne ancora più infinite.
Queste, le storie dell’Armenia più autentica.
E più spettacolare.

Questo slideshow richiede JavaScript.

22 Novembre, Yerevan ◀ Giorno 421 🇦🇲 ▶
Ci sono luoghi di cui è difficile parlare.
O impossibile, tanto è assordante e devastante il silenzio che generano solamente con la loro presenza.
Testimoni ad imperitura memoria di storie di atroci disumanità – di cui spesso ormai si sa poco o nulla – ed il cui solo pensiero lascia spazio soltanto alla vergogna, alle preghiere ed al desiderio di essere vento.

Questo slideshow richiede JavaScript.

23 Novembre, Sevan ◀ Giorno 422 🇦🇲 ▶
“In Armenia? A fine Novembre?”, mi domandavano.
“Ma fa un freddo becco!”, mi dicevano.
“Morirai di gelo lassù sulle montagne!”, profetizzavano.
Non avevavo tutti i torti, in fin dei conti.
Però quanto è anche mostruosamente bella?!

Questo slideshow richiede JavaScript.

23 Novembre, Dilijan e dintorni ◀ Giorno 423 🇦🇲 ▶
Haghartsin & Goshavank.
Potrebbero tranquillamente essere due compagni di merende di Tom Bombadil.
E invece sono altre due semplici, quanto imperiose, pepite dell’Armenia.

Questo slideshow richiede JavaScript.

24 Novembre, Dilijan ◀ Giorno 424 🇦🇲 ▶
“E all’improvviso, arriva lei.
In silenzio, quasi in punta di piedi, senza dire una sola parola.
Troppo timida anche solo per un “ciao”.
Appoggia a terra il suo zaino, i vestiti bagnati dalla pioggia.
Incrociamo lo sguardo per un secondo.
Un sorriso. Anzi, il sorriso.
I suoi occhi sono in viaggio e hanno giá visto tutto.
E in quell’esatto secondo, sono volato più lontano di quanto non sia mai stato in questo splendido giro del mondo.
In quell’esatto secondo, l’ultimo pezzo del puzzle è finito al suo posto, mostrandomi l’immagine più bella che abbia mai avuto la fortuna di ammirare.
In quell’esatto secondo ho capito che niente sarebbe mai stato più lo stesso.”

No, non sono parole scritte da me.
Oggi io ero a camminare, qui, sotto zero, per svariati chilometri e con diversi tipi di pensieri che si arrovellavano nella mia testa.
Questo pezzo è tratto da un libro.
Un libro che non è ancora compiuto.
O che forse, con oggi, lo è.
Un libro che non vedo l’ora di leggere.
Di un amico per il quale non riesco a smettere di gioire, e che non vedo l’ora di poter riabbracciare.

Per chi già non seguisse Simone Piccini-wanderhang ed il suo enorme viaggio, l’invito è di farlo presto, e senza indugio: Wanderhang – viaggio dentro al mondo

 

_______________________________________________________________________________________________

MAPPA DEI LUOGHI

Esporta come KML per Google Earth/Google MapsApri mappa autonoma in modalità schermo interoCreare immagine del codice QR per mappa autonoma in modalità schermo interoEsporta come GeoJSONEsporta come GeoRSS
ARMENIA

Caricamento delle mappe in corso - restare in attesa...

confine Iran - Armenia: 38.857890, 46.213646
Meghri: 38.911339, 46.240768
verso Yerevan: 39.971858, 44.550934
Yerevan (Museo Genocidio): 40.190152, 44.488449
Garni: 40.132691, 44.712982
Sevan : 40.582671, 45.000000
Haghartsin: 40.777263, 44.973554
Goshavank: 40.729721, 44.997358
Dilijan: 40.770142, 44.793320

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Comments

comments

Previous Article IRAN: nel Paese delle Meraviglie. Quelle vere. (16 Ottobre – 16 Novembre)
Next Article GEORGIA: cronache Caucasiche (Parte 2 – 26 Novembre / 7 Dicembre)

About Author

vemfard

Related Posts

  • ISTANBUL e RITORNO

    Marzo 16, 2018
  • GEORGIA: cronache Caucasiche (Parte 2 – 26 Novembre / 7 Dicembre)

    Marzo 13, 2018
  • IRAN: nel Paese delle Meraviglie. Quelle vere. (16 Ottobre – 16 Novembre)

    Marzo 1, 2018

Facebook

Facebook

Categorie

  • BAMBINI CARDIOPATICI3
  • CICLADI112
    • AMORGOS6
    • ANTIPAROS5
    • ARCHIVI3
    • CATS FROM GREECE10
    • DOGS FROM GREECE2
    • FOLEGANDROS10
    • IOS6
    • KOFOUNISSI7
    • MILOS10
    • MYKONOS3
    • NAXOS20
    • PAROS9
    • PEOPLE FROM GREECE31
    • PREPARATIVI3
    • RANDOM PICS47
    • RIFLESSIONI7
    • SANTORINI9
    • SCHINOUSSA2
    • SERIFOS9
    • SIFNOS19
    • SYROS8
  • DIARIO DI VIAGGIO28
  • GRECIA1
  • MACEDONIA DEL NORD1
  • MILANO – BANGKOK45
    • BOSNIA3
    • BULGARIA1
    • CAMBOGIA2
    • CINA7
      • PECHINO1
      • PEOPLE FROM CHINA1
      • YANGSHUO OUTSIDE INN1
    • CROAZIA2
    • ESTONIA1
    • ITALIA3
    • LAOS4
    • LETTONIA1
    • LITUANIA1
    • MONGOLIA2
    • POLONIA2
    • REPUBBLICA CECA1
    • ROMANIA2
    • RUSSIA6
      • TRANSIBERIANA4
    • SERBIA2
    • SLOVACCHIA1
    • SLOVENIA1
    • THAILANDIA3
    • UNGHERIA2
    • VIETNAM2
  • RACCONTI8
  • VIA DELLA SETA9
    • ARMENIA1
    • CINA1
    • GEORGIA1
    • IRAN1
    • KAZAKISTAN1
    • KIRGHIZISTAN1
    • TURCHIA1
    • TURKMENISTAN1
    • UZBEKISTAN1
  • VIA FRANCIGENA9
  • video1

Archivi

  • Novembre 20191
  • Marzo 20184
  • Febbraio 20185
  • Luglio 20176
  • Giugno 20179
  • Maggio 201712
  • Aprile 20173
  • Marzo 20171
  • Gennaio 20171
  • Dicembre 20161
  • Settembre 20162
  • Luglio 20164
  • Giugno 20165
  • Maggio 20161
  • Marzo 20162
  • Febbraio 20167
  • Ottobre 20154
  • Settembre 201545
  • Agosto 201557
  • Luglio 20151
Marzo 2018
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031  
« Feb   Nov »

Posts più letti

CHI SONO

vemfard

vemfard

Visualizza Profilo Completo →

Social Networks

  • Visualizza il profilo di BiCicladi su Facebook
  • Visualizza il profilo di BiCicladi su Twitter
  • Visualizza il profilo di vemfard_bicicladi su Instagram
  • Visualizza il profilo di MrLoki09 su YouTube

Iscriviti al Blog via Email

BiCicladi  |  All Rights Reserved