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IRAN

IRAN: nel Paese delle Meraviglie. Quelle vere. (16 Ottobre – 16 Novembre)

Marzo 1, 2018
Home » VIA DELLA SETA » IRAN » IRAN: nel Paese delle Meraviglie. Quelle vere. (16 Ottobre – 16 Novembre)

La fuga dal Turkmenistan non fu programmata, ma accadde in tempi record.
I due mesi nei paesi dell’Asia Centrale avevano dato tanto, ma il richiamo dell’Iran era ormai incontrollabile.
Trentatre giorni, un compleanno, un telefono rubato, notti in treno ed in deserto, minareti, tè, bazaar, spezie e birre analcoliche a profusione; e poi una scorpacciata di tradizioni, culture, religioni, cittadelle, giardini, parchi, paesaggi, sapori e racconti di una terra dalla storia millenaria.
Ma soprattutto, l’accoglienza, l’ospitalità ed i sorrisi di un popolo unico al mondo … e semplicemente indimenticabile.

_______________________________________________________________________________________________

17 e 18 Ottobre, Mashhad ◀ Giorni 385 – 386 🇮🇷 ▶
Dopo il disagio provato in meno di 24 ore in Turkmenistan, l’Iran è iniziato col botto.
E che botto ragazzi!

Mi avevano parlato della stupenda accoglienza del popolo iraniano, ma non mi sarei mai aspettato un livello tale.
Basta camminare per strada con fare stralunato e chiedere la direzione per un luogo ad un ragazzo in motorino, che questi si ferma e ti ci porta; domandare a due ragazzi dove si possa trovare un posto per mangiare e venire scortato a braccia con tanto di cena offerta; visitare un luogo santo e ricevere la guida privata di professori volontari parlanti inglese.
Gli Iraniani, insomma, per ora assolutamente incredibili.

E poi Mashhad, la città dove sono arrivato subito dopo aver sconfinato.
La città santa di Mashhad: seconda città più popolosa del paese (8 milioni) e meta di pellegrinaggio di milioni di musulmani ogni anno, con la tomba dell’Imam Reza (l’ottavo in successione al Profeta) ed il gigantesco complesso di Moschee e Piazze sacre che vi sorge tutto attorno.
Impressionante, poco da dire.
Per come è concepito, ma soprattutto per le sensazioni che suscita.

Lo ammetto, non sono un grande credente né un fervido praticante, ma non riesco a dirmi completamente slegato dalla religione. Quale, tuttavia, non lo so.
Mi dico Cristiano e recito il Padre Nostro quando voglio pregare per le persone a cui voglio bene, ma soltanto perché sono nato in Italia. Se fossi nato a Delhi, o a Tokyo, o a Lhasa, o appunto a Mashhad, probabilmente non sarebbe così.

“Allora dimmi, adesso credi veramente all’Imam Reza?”, mi ha domandato oggi il giovane Hamid, un simpatico ragazzo in pellegrinaggio da Isfahan col quale ho trascorso il pomeriggio, tra minareti, cupole dorate, migliaia di persone assorte in preghiera e racconti di miracoli del Sant’Uomo.
“Non lo so, Hamid. Davvero.”, gli ho risposto quasi scusandomi. “Credo che vi siano uomini buoni e uomini meno buoni. Credo che lui sia stato sicuramente un grande uomo, molto buono, che ha donato gioia e speranza a tantissime persone e che ancora continua a farlo, ma non posso assicurarti di credere ai miracoli o che legarsi alla sua tomba porti alla redenzione. Mi piace crederlo, diciamo così. Per il resto mi taglio fuori e cerco di vivere al meglio il tempo che mi viene concesso. Altro, non so. Non credo che lo capirei.”
Un sorriso perplesso si è disegnato sul suo volto, poco prima che ci abbracciassimo in un saluto fraterno e ci augurassimo buona fortuna a vicenda.

La domanda, però, aleggia ancora sopra di me.
Dopo aver trascorso due giorni in un luogo dove la religione è vissuta profondamente in ogni singola fibra del corpo ed in ogni singola onda della mente, mi sento stupito, confuso, frastornato.
Come di fronte ad una tela di cui non colgo l’importanza, o ad una partita di uno sport bellissimo di cui però non capisco le regole, o ad un film meraviglioso, ma parlato in una lingua incomprensibile e senza sottotitoli.
Posso credere davvero all’Imam Reza?
Posso credere davvero ai suoi miracoli?
O a quelli di Gesù?
O che vi sia un Paradiso?

Mi piace crederlo, diciamo così.
Voglio dire, rimarrei probabilmente deluso se dovessi poi scoprire che non esiste un aldilà. Che non c’è un’altra vita dopo questa, o una reincarnazione o chissà che altro. Come se fossi costretto a lasciare il cinema a fine primo tempo, prima dell’inizio della seconda parte.
Magari sarà così, magari no.
Chissà le domande che mi porrò, quando sarà il momento.

“Ma dai, era davvero tutto lì?”
“Ah, no, c’è una luce! Che succeda qualcosa adesso?”
“In che cosa mi sto trasformando?”
“Ma che, sono ancora io! Allora ci sarà modo di ascoltare ancora le storie del Nonno lassù? O di bere una birra coi miei amici? O di giocare coi miei nipoti?”
“E poi … con che età ci andrò? Come mi vedranno mia madre e mio padre? Come l’uomo che sono ora o come il neonato che hanno preso in braccio tanti anni fa?”
“Ma soprattutto … perché sto ancora pensando?”

Se inizio non finisco più, per questo preferisco tagliarmi fuori.
Sarebbe bello vederlo lì però, un giorno, l’Imam Reza.
Insieme a tutti gli altri, a secondo tempo iniziato.
Sperando soltanto che poi, in qualche punto della proiezione, arrivi anche la voce fuori campo a spiegare tutta la storia.
E, soprattutto, a raccontare il finale.

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19 Ottobre, verso Kerman ◀ Giorno 387 🇮🇷 ▶
Non smetterò mai di amare i viaggi in treno.
Soprattutto quelli in un paese nuovo, dove al principio non capisco un belino, mi barcameno tra indicazioni incerte, vago per un poco nel mezzo di stazioni affascinanti e poi, con un lieve fremito, trovo il binario, il treno, il vagone, la cuccetta giusta, posiziono la bicicletta sopra la mia testa ed un mondo nuovo mi si spalanca davanti.
20 ore passano via in fretta se hai un posto per sdraiarti, compagni di viaggio che diventano amici e ti offrono del cibo, un buon libro, tanto sonno e magari anche degli incredibili tramonti Persiani.

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20 Ottobre, Kerman ◀ Giorno 388 🇮🇷 ▶
Devo ammetterlo: non ci sto ancora capendo nulla.
Sono in Iran da ormai già 4 giorni ma ho capito davvero pochissimo, o forse proprio nulla.
Dopo la religiosità profonda di Mashhad, un lungo viaggio in treno ed una mezza giornata nella cittadina di Kerman, posso solamente dire che la varietà di questo paese è incredibile, imbarazzante, a tratti opprimente.
Non è una terra affatto semplice, e poi c’è troppo da fare, troppo da vedere, troppo da vivere; oggi, per un attimo, ne sono quasi rimasto sopraffatto.
Così ho provato a non pensare, a non studiare le troppe possibilità e lasciare che sia un po’ il caso a decidere per me nei prossimi giorni.
Poi, dopo essermi spinto in bicicletta tra i segreti di Kerman, dopo aver passato vie, parchi e bazaar, un uomo chiamato Hossein mi ha preso per mano.
“Da dove vieni?”
“Italia”
Le domande si sono fermate lì.
“Vieni qui, amico. Siediti. Per favore, serviti di quello che vuoi e rimani qui con noi fino a quando vuoi. Questa è la mia famiglia. Adesso, anche la tua.”
Le luci della sera hanno poi avvolto il giorno.
E, grazie al signor Hossein, il domani non fa più così paura.

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21 Ottobre, dintorni di Kerman ◀ Giorno 389 🇮🇷 ▶
Sei in Iran. Ci sei arrivato dai confini del nord-est col Turkmenistan. Hai 30 giorni di tempo ed un paese immenso – in termini di estensione, storia e possibilità – da poter visitare. Dopo due giorni nella città santa di Mashhad, decidi di spostarti. Apri le mappe e scegli una città a caso, nel Sud del paese. Un viaggio in treno di quasi 24 ore ti ci porta.

Arrivi a Kerman. Sai poco dell’Iran, quasi nulla del sud dell’Iran e assolutamente niente di Kerman. La reputi graziosa e decidi di rimanervi due giorni, non sapendo bene che cosa fare. Ti scontri subito con le difficoltà naturali della regione ed i costi esorbitanti dei tour guidati alla scoperta dei tesori del luogo. Trascorri il primo giorno a ciondolare tra le vie, i parchi ed i bazaar, lasciando che siano gli Iraniani a regalarti le migliori memorie.

Giunge il secondo giorno, e con esso le opzioni:

1) Trascorrerlo come il primo;

2) Provare ad avventurarti in bici verso le muraglie montuose che circondano Kerman, e verificare di persona che il deserto del Dasht-e Lut raggiunga davvero i 70° di cui si narra (da misurazioni della NASA pare che sia il luogo dove si registrano le temperature più alte della superficie terrestre);

3) Cercare un trasporto locale e raggiungere una delle cittadine nei dintorni di Kerman, dove perderti randomicamente per un po’;

4) Entrate in un hotel per cambiare dei dollari, scoprire che si tratta di un punto di ritrovo di svariati viaggiatori (di cui il primo giorno non avevi avuto nemmeno il più vago sentore), trovarne due con le tue stesse domande, imbatterti in un taxista silenzioso, premuroso e gentile (oltre che assurdamente economico) e partire così alla volta di giardini sontuosi, cittadelle epiche, montagne dalla sabbia colorata, lingue d’asfalto circondate da deserti, tunnel per l’acqua scavati nella terra infuocata, caravanserragli degni di racconti, dune rocciose dalle forme magiche e tramonti che ti trasformano in una nullità, prima che le stelle di una notte color ossidiana tornino a ricordarti che un nuovo, incredibile capitolo del tuo giovane libro Iraniano è appena giunto al termine.

Secondo voi quale delle 4 opzioni mi è capitata?
Le immagini sono tante, lo so.
Tuttavia, credetemi, non ne basterebbe nemmeno il triplo.

Tutto questo, in un semplice giorno a Kerman. In Iran.

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23 Ottobre, Yazd ◀ Giorno 391 🇮🇷 ▶
Poi arrivi a Yazd.
E dalla terrazza dell’ostello vedi questo…

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24 Ottobre, Yazd ◀ Giorno 392 🇮🇷 ▶
Qualche immagine in più di un gioiello persiano chiamato Yazd.
E le ultime, da 33 enne.

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25 Ottobre, Yazd ◀ Giorno 393 🇮🇷 ▶
Quante domande stamattina.
Non le classiche degli ultimi mesi, del tipo “dove andare oggi?, “come arrivarci?” e “dove dormire?”.

Sarà che mi sono svegliato con anagraficamente un anno in più, svariati messaggi di auguri a ricordarmelo ed una tragica notizia relativa alla scomparsa di una persona cara, ma le domande quest’oggi erano di tutta un’altra natura.

“Che cosa stai facendo della tua vita, Vieri?”
“Perché hai scelto di mettere tutto da parte e di viaggiare per così tanto tempo?”
“Perché ti trovi in Iran, lontano da tutte le persone cui vuoi bene?”
“Sei sicuro che questa sia la strada giusta?”

Sì, insomma, roba soft.
Poi un caldo torrido ha avvolto Yazd, i messaggi sono diventati decine (ringrazio tutti coloro che mi hanno dedicato anche solo un pensiero, risponderò presto ad ognuno) ed io mi sono lentamente afflosciato in ostello, sopraffatto dalle domande e ben lontano da quello che si potrebbe definire un compleanno da wow.

A pomeriggio inoltrato sono uscito a correre, perdendomi nelle vie di una città iraniana antica di secoli, alla ricerca di fatica, sudore e spensieratezza.
Così sono andato a ritroso con la mente, ripercorrendo in pensieri e ricordi tutto quello che ho vissuto nell’ultimo anno e mezzo.
Tutto quello che mi ha portato ad essere la persona che sono oggi, così come mi sono ricordato di essere: un uomo fortunato.

Fortunato per aver avuto molte possibilità dalla vita, fortunato per essermi impegnato e per aver provato ad inseguire fino in fondo quello che il mio cuore suggeriva, e fortunato per aver ricevuto il supporto, l’amicizia e l’amore di tante persone, senza le quali nulla di quello che ho provato ad assemblare in questo piccolo video sarebbe mai stato possibile.
Fortunato perché, sì, ho finalmente chiaro in mente quale sia il mio posto nel mondo.
O per lo meno dove.

PS: non sono un viedeomaker. Ne conosco/seguo diversi – anche di molto bravi – e so bene di non aver prodotto un capolavoro (con le connessioni che ho del resto non sarebbe stato facile).
Si tratta semplicemente di un breve riassunto, in immagini, di quello che è accaduto nella mia vita da Giugno 2016 a questa parte.
Se non altro credo che valga la pena anche soltanto ascoltarlo, perché la musica, a mio parere, è davvero sublime … e racchiude in sé tutto quello che c’è da dire.
Che poi si sa, si diventa sentimentali molto facilmente quando si compiono 18 anni

Grazie a tutti quanti per gli auguri e per aver reso possibile tutto questo!

26 Ottobre, Mehriz ◀ Giorno 394 🇮🇷 ▶
Dopo un compleanno trascorso ancora nell’incanto di Yazd, ecco che ho scelto di aprire i 34 pedalando.
Verso sud. Verso una cittadina di nome Mehriz.
Una cinquantina di chilometri di deserto per andare a trovare il simpatico Ali, che con la sua famiglia mi aveva offerto ospitalità ancora quando mi trovavo a Mashhad (potere di internet).
L’ospitalità Iraniana, ancora una volta, si è dimostrata incredibile; come se mi fossi ricongiunto con un vecchio amico, in attesa di riabbracciarmi dopo anni di esilio militare.
È davvero impossibile non amare questo paese.

PS: i pantaloncini corti non sono visti molto bene nel paese, quindi tocca pedalare vestiti tipo supereroi con le pezze.
PS2: non sono solito indossare sandali con brillantini fucsia. Ero appena stato accolto a casa di Ali e la moglie mi ha rifilato il primo paio di ciabatte disponibile per non lasciarmi scalzo. Non si va molto per il sottile in Iran

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27 Ottobre, Mehriz ◀ Giorno 395 🇮🇷 ▶
Cosa succede quando sei in Iran, è venerdì, e ti sei svegliato in casa di un ciclista?
Succede che la sveglia suona alle 6, inforchi una delle mountain-bikes del tuo ospite, aspetti una decina di amici, parti alla volta delle montagne della Persia, sudi per due ore abbondanti sotto un sole porcone e poi raggiungi una casa in cima ad un passo, dove altri amici hanno già acceso un fuoco, disteso i tappeti e messo a bollire il tè.
Poi c’è chi inizia a cucinare, chi dal nulla tira fuori cesti di frutta, pane, formaggio, zucchero e canditi, chi prepara il narghilè e chi si mette a cantare o a ballare, richiamato dal battito di mani di tutto il gruppo.
Tutto vero. Zero fronzoli e zero difficoltà.
Solo la semplice voglia di stare insieme e divertirsi, condividendo quel poco che si ha nel giorno in cui è possibile farlo.
Perché il venerdì in Iran – come in tutti i paesi islamici – equivale alla nostra domenica, e mi è ormai fuor di dubbio che questo sia il paese più generoso e prodigo di sorrisi che abbia mai incontrato in tutta la mia vita.

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28 Ottobre, Kashan ◀ Giorno 396 🇮🇷 ▶
Facce da Iran. (No, non è proprio un bel paese)

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29 Ottobre, Kashan ◀ Giorno 397 🇮🇷 ▶
Qui Kashan, Iran.
Niente di nuovo da raccontare.
Passo e chiudo.
😱

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31 Ottobre, Kashan ◀ Giorno 399 🇮🇷 ▶
Scusatemi se ieri non ho scritto.
È che mi sono allontanato un poco, ed alla fine la notte mi ha sorpreso.
Stavo cercando la fine dell’Iran, ma non l’ho trovata. Al suo posto, solo una bellezza senza fine.

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1 Novembre, Isfahan ◀ Giorno 400 🇮🇷 ▶
Se Samarcanda fu sinonimo di felicità e soddisfazione, Isfahan non può che esserlo di stupore e meraviglia.
Oggi, giorno di Ognissanti 2017, metto piede (e ruote) in quello che è forse il luogo più rappresentativo di tutto l’Iran. Di certo, uno dei più incredibili che abbia mai incontrato sulla mia strada.
E domani … sono 400  🌏

[ 1 Novembre 2017 ] Isfahan (Iran).Piazza Imam Khomeini. 4 pm.

2 Novembre, Isfahan ◀ Giorno 401 🇮🇷 ▶
Avevo immaginato di festeggiarlo in maniera diversa, il quattrocentunesimo giorno di viaggio. Invece una stupida quanto fatale disattenzione ed un’abile manolesta iraniana hanno voluto altrimenti.
Sì, perché, dopo avermi accompagnato in Grecia ed in una buona parte di mondo, dopo essere stato smarrito e ritrovato in Serbia ed in Mongolia, dopo essere sopravvissuto a due incidenti acquatici in Vietnam e Thailandia, il mio fidato smartphone, ieri sera, ha deciso di prendere una strada diversa dalla mia.
Trascorrere l’intera giornata nella risoluzione di tutta quella serie di problemi correlati al furto di un telefono, soprattutto quando si è in un paese straniero, non era esattamente quello che desideravo.
Eppure, tant’è.
L’Iran dà, l’Iran toglie.
E poi ridà di nuovo.
Questa è difatti una foto con la persona che oggi, in cambio di nulla, mi ha accompagnato per ore ed aiutato a smarcare una serie di noie incredibili (insormontabili forse, se fossi stato da solo) e che mi ha permesso di mantenere intatta l’immagine di un paese che – ancora una volta – mi ha lasciato di stucco.
Perché un telefono si può smarrire, ritrovare e all’occorrenza ricomprare … ma un’amicizia, quando vera e genuina, rimane un dono raro da incontrare.
Quindi grazie, Mohsen.
E grazie, ancora una volta, Iran.

[ 2 Novembre 2017 ] Isfahan (Iran). 4 pm.

SERA
L’Iran è un paese meraviglioso, non smetterò mai di dirlo.
Luoghi, gente, storia, cultura, tutto bellissimo.
C’è sono un grande problema, fonte di enorme disagio ed inesausta amarezza: la birra.
Senza alcol.
Al limone.
E pure con la cannuccia.

[ 2 Novembre 2017 ] Isfahan (Iran). 9 pm.

3 Novembre, Isfahan ◀ Giorno 402 🇮🇷 ▶
Perché gli iraniani non sanno proprio che cosa significhi trascorrere il proprio giorno di festa all’aperto ed in semplice armonia.
E men che meno il significato di picnic.

PS: volevo andare al parco a leggere oggi, e invece sono finito a bere 70 tazze di tè, mangiare centinaia di biscotti, otto spiedini e milioni di chicchi di melograno.

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4 Novembre, Isfahan ◀ Giorno 403 🇮🇷 ▶
Trascorrere tre giorni a Isfahan e non combinare praticamente niente.
Il primo, a bighellonare in giro con un amico spagnolo incontrato in ostello, rimandando il tutto all’indomani (e poi a farmi fregare il telefono in serata). Il secondo, a risolvere i problemi legati al furto. Il terzo, ad ingrassare nel mezzo di picnic e decine di inviti di famiglie iraniane a festeggiare il venerdì insieme.

I giorni scorrono veloci e quelli rimasti disponibili a visto non sono più molti, quindi oggi ho scelto di spostarmi verso sud, verso la città di Shiraz, altro capoluogo d’interesse del paese.
Con un piccolo groppo in gola, per aver goduto troppo poco delle gemme preziose di Isfahan.
Ma con la chiara intenzione di ritornarci, un giorno non troppo lontano nel tempo.

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5 Novembre, Shiraz ◀ Giorno 404 🇮🇷 ▶
“Quant’è bella Shiraz, al mondo non ha pari!” – scriveva, secoli fa, il poeta e mistico persiano Hafez.
Non posso dire altrimenti, anche se un giorno è ancora troppo poco per confermarne la bellezza.
Di certo a Shiraz c’è qualcosa che nelle altre città iraniane finora non avevo ancora trovato, e che per la verità mi mancava dai giorni di Almaty, in Kazakistan.
Qualcosa che mi ha permesso di praticare il mio passatempo cittadino preferito: una semplice montagna, dove spingermi in solitudine per poter ammirare la città dall’alto, stappare una birra (ah, no, scusate,sono in Iran), attendendo lo spegnersi delle luci ed un nuovo, sorprendente, calar del sipario.

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6 Novembre, Shiraz ◀ Giorno 405 🇮🇷 ▶
Allora forse Hafez aveva ragione …

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7 Novembre, Shiraz ◀ Giorno 406 🇮🇷 ▶
“Vieri, sai già dove sarai a Novembre?”
“Non ne ho idea zio, è tra quattro mesi! Perché?”
“Ecco, io e la zia faremo un viaggio in Iran e avevamo pensato che sarebbe bello incontrarci laggiù … tu che dici?”
“Allora dico che sarò in Iran!”

Una delle parti più difficili del viaggiare in solitaria è stare per tanto tempo lontano dalle persone cui si vuole bene.
Per me è senz’altro la più difficile, ed anche la ragion per cui sto ritornando – seppur lentamente – verso casa.
Però è anche così che un semplice abbraccio diventa una sorpresa indimenticabile, ed una delle memorie di viaggio più belle di tutto questo lungo e bizzarro peregrinare in giro per il mondo.

http://bicicladi.com/wp-content/uploads/2018/02/Video-Shiraz-zio-Paolo.mp4

 

8 Novembre, Shiraz (Persepoli)◀ Giorno 407 🇮🇷 ▶
Partire alla scoperta dei palazzi di Dario, Artaserse, Ciro il Grande, e dei tesori della capitale dell’Impero Persiano – uno dei più ricchi e imponenti mai visti sulla terra – data alle fiamme da Alessandro Magno durante la sua furiosa conquista del mondo … ed invece finire per trovare tuo zio  😎 😍

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9 Novembre, Shiraz ◀ Giorno 408 🇮🇷 ▶
Prima a Est, poi a Ovest ed infine a Sud.
Tre settimane in Iran per partire da Mashhad ed arrivare fino a Shiraz.
Ora è tempo di lasciare quest’altra gemma Persiana e cominciare la salita verso Nord.
Verso Tehran, quindi il Caucaso.
E l’inverno  ❄

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11 Novembre, Tehran ◀ Giorno 410 🇮🇷 ▶
Tehran, per chi – come me – non è un grande amante delle metropoli e degli ambienti cittadini in generale, potrebbe facilmente sembrare come l’inizio dell’Apocalisse.
Eppure, non so come, c’è qualcosa che affascina. Scoprire che cosa non sarà facile, ma ci proverò.
Almeno per un giorno  😅

[ 10 Novembre 2017 ] Tehran (Iran). Baam Tehran. 5,30 pm.

12 Novembre, Tehran ◀ Giorno 411 🇮🇷 ▶
Tehran è caos, Tehran è grigio, Tehran è gas, Tehran è smog, Tehran è traffico, Tehran è clacson, Tehran è fischi, Tehran è rumori, Tehran è un mostro a cento teste dove 15 milioni di individui vivono una vita frenetica dando vita ad un puzzle senza fine ed in continuo stravolgimento.
Tehran, insomma, non è un bel posto.
Per me, per lo meno.
Però … però del magico c’è.
Eccome se c’è.

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13 Novembre, Tehran ◀ Giorno 412 🇮🇷 ▶
Tre giorni a Tehran e viverli in una piccola splendida famiglia, circondato da quel tipo di cura e dolcezza che solo una madre ed una sorella saprebbero dare.
Questa è per me la vera magia di Tehran, e dell’Iran intero.
Quella vera.

[ 13 Novembre 2017 ] Tehran (Iran).

14 Novembre, Tabriz ◀ Giorno 413 🇮🇷 ▶
30 giorni in Iran oggi, ed eccomi arrivato in quella che probabilmente sarà per me l’ultima tappa – a questo giro, per lo meno – di questo sorprendente paese.
Tabriz, Nord – Ovest dell’Iran.
Una città non lontana dalle montagne del Caucaso, dai confini con Turchia, Armenia ed Azerbaijan oltre che dalla regione del Kurdistan, flagellata due giorni fa da un disastroso terremoto.
Una città al di fuori dei circuiti più classici, tra quelli proposti per i tour in Iran; forse perché ben distante dalle sue ben più note sorelle (situate al Centro – Sud del paese), o forse perché incredibilmente – ed imperdonabilmente – sottovalutata.

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15 Novembre, Tabriz (Kandovan) ◀ Giorno 414 🇮🇷 ▶
Non poteva che finire così, con l’Iran.
Dopo avermi donato sorprese continue con le moschee di Mashhad, i deserti di Kerman, le vie silenziose e le vedute di Yazd, gli amici di Mehriz, le unicità di Kashan, le piazze ed i ponti di Isfahan, i colori, le antichità e gli abbracci familiari di Shiraz, i segreti e le dolcezze di Tehran, e con i bazaar e le squisitezze di Tabriz … ecco che oggi, durante il mio ultimo giorno in terra iranica, sono davvero rimasto a bocca aperta.
Cristallizzato di fronte ad un luogo la cui esistenza è difficile addirittura soltanto immaginare. E la cui bellezza lascia veramente senza parole.

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16 Novembre, confine con l’Armenia ◀ Giorno 415 🇮🇷 – 🇦🇲 ▶

http://bicicladi.com/wp-content/uploads/2018/02/Video-confine-Italia-Svezia.mp4

 

_______________________________________________________________________________________________

MAPPA DEI LUOGHI

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IRAN

Caricamento delle mappe in corso - restare in attesa...

Mashhad (17-18 Ottobre): 36.291884, 59.621429
Kerman (20 Ottobre): 30.307096, 57.056122
Kaluts: 31.141130, 58.580475
Yazd (22-25 Ottobre): 32.138409, 54.244995
Mehriz (26-27 Ottobre): 31.586725, 54.442062
Kashan (28-30 Ottobre): 34.286723, 51.641235
Isfahan (1-4 Novembre): 32.670593, 51.644669
Shiraz (5-9 Novembre): 29.616446, 52.513962
Persepoli: 29.935523, 52.891566
Isfahan (parco): 32.660188, 51.639862
Tehran (11-13 Novembre): 35.813916, 51.350784
Tehran (casa): 35.713068, 51.371384
Tabriz (14-15 Novembre): 38.066474, 46.297760
Kandovan: 37.794818, 46.248751

 

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