“Ciao Mamma,
oggi non è una bella giornata, e ti spiego il perché.... Read More
LETTERA DALLA RUSSIA (Treno Mosca-Novosibirsk, 18 Settembre 2016)

“Ciao Mamma,
oggi non è una bella giornata, e ti spiego il perché.... Read More
Dopo aver gironzolato per la cara Vecchia Europa per oltre tre mesi, era arrivato il momento di attraversare un confine importante.
Un bus mattutino mi accompagnava ai margini di Tallinn e dell’Estonia, e quindi verso l’inizio di un mondo a me completamente ignoto; un mondo che si sarebbe rivelato estremamente interessante, vario e complicato, ma che mi avrebbe regalato sospiri d’avventura vera.
Dopo averla a lungo agognata, corteggiata e pregustata, eccola lì.
Finalmente, era arrivata: la Russia.... Read More
Rientrato in Polonia dalla “vacanza” a Sifnos, trovai ad attendermi una piacevole sorpresa: il Visto Russo.
La Russia – forse inaspettatamente – non era più un miraggio, bensì diventava realtà: avevo 9 giorni di tempo per raggiungerne i confini (l’ingresso doveva tassativamente avvenire il giorno 4 Settembre).
Da Varsavia decisi così di tagliare una parte di strada – in autobus – fino a Vilnius (Lituania) e Riga (Lettonia), quindi di continuare in bicicletta lungo le coste del Mar Baltico, dove avrei scoperto languidamente le bellezze delle Repubbliche Baltiche e dove sarei rimasto incantato da due luoghi chiamati Salacgrīva (Lettonia) e Tallinn (Estonia).... Read More
Era il 14 Agosto, ed ero a Varsavia.
A Varsavia dovevo attendere 10 giorni prima di sapere se l’Ambasciata Russa avrebbe accettato la mia richiesta di visto.
A Varsavia c’erano 10 gradi.
Così sbirciai quanto quotasse Ryanair per un Varsavia – Atene, andata e ritorno, e – lasciata la mia bicicletta presso l’appartamento di amici (per poter poi dire che, almeno lei, non avrebbe mai preso un volo in tutto il viaggio), mi concessi una vacanza.
Per dieci giorni … ritornai a casa. Quella Greca.
Ritornai a Sifnos.... Read More
Al compimento dei due mesi di viaggio, appena varcato il confine con la Polonia sopra un bus in arrivo da Praga, decidevo che era arrivato il momento di una piccola pausa.
Agosto era da poco cominciato ed io venivo gentilmente conquistato dall’aria di vacanza che mi circondava ovunque fossi.
Così ne approfittai per far visita a dei vecchi amici – a Breslavia, dove sarei rimasto oltre dieci giorni – ed iniziare a preparare tutta la documentazione necessaria per richiedere il visto Russo fuori dall’Italia.
Quindi, snervato ed infreddolito, avrei lasciato la mia bicicletta a Varsavia per qualche giorno … per raggiungere in volo un luogo che ero certo non mi avrebbe deluso.... Read More
Dopo aver attraversato il ponte di Komaron ed essermi diretto alla stazione dei treni della corrispettiva cittadina Slovacca di Komarno, il 28 Luglio 2016 lasciavo l’Ungheria e mi apprestavo a visitare un’altra Capitale sul Danubio: Bratislava.
Quindi fu la volta dei gioielli della Boemia, nella magica Praga.
Due nuovi Paesi e due nuove Capitali, nel mezzo delle prime difficoltà e delle prime vere riflessioni.
Il mio viaggio, lentamente, stava cambiando connotati.
Il mio viaggio, giorno per giorno, stava assumendo nuove forme.... Read More
Il 22 Luglio, dopo 50 giorni trascorsi tra Balcani e Europa dell’Est, iniziavo la lunga salita verso Nord.
Poco prima di uscire dalla Serbia, comprai un panama; mi ripromisi di attraversare tutta l’Ungheria – da Sud a Nord – solamente in sella alla mia bicicletta, con il panama sempre in testa.
Trascorsi la prima notte in una tenda a Baja, prima di sfidare me stesso in una pedalata da record (180 KM) e di concedermi quattro giorni di riposo nella bella e turistica Budapest.
Il Danubio, poi, mi avrebbe scortato fino alla graziosa cittadina di Esztergom (l’antica Strigonio, per i Romani) e quindi fino al completamento del mio strambo progetto: sul ponte che segna il confine tra Ungheria e Slovacchia – tra le città sorelle di Komarom e Komarno – mi scattai l’ultima fotografia con in testa il panama acquistato in Serbia.
L’Ungheria – un paese estremamente accogliente e per certi versi anche incredibilmente chiuso ed isolato – era stata ufficialmente “completata”. In bicicletta.... Read More
In una sola settimana ero saltato da una parte all’altra di due paesi molto simili, eppure enormemente diversi tra di loro: Bulgaria e Romania, pur essendo confinanti, mi erano sembrati come due gemelli eterozigoti che hanno smesso di frequentarsi da tanto tempo.
Li avevo “passati” sicuramente in maniera troppo rapida, scoprendoli – ahimè – in modo troppo superficiale.
Nei giorni successivi decisi, così – dopo un breve stop in terra Bosniaca per via di un incontro – di tornare a viaggiare a ritmo lento.
Avrei chiuso la mia esperienza nei Balcani assaporando nuovamente i tramonti di Belgrado, lasciandomi cullare dalle acque fresche e languide del Danubio a Novi Sad e infine pedalando verso Nord … fino a Sombor, e poi verso il confine con l’Ungheria.... Read More
Dopo aver trascorso dieci giorni in Serbia, innamorandomi ben presto della sua storia e delle sue bellezze (ed aver visto l’Italia sconfitta ai rigori dalla Germania in un bar all’aperto di Niš, dove tutti tifavano per gli Azzurri), era giunto il momento di cambiar paese.
La Romania e l’ospedale pediatrico Marie Curie di Bucharest mi attendevano.
Per arrivarci, tuttavia, scelsi di attraversare un’altra terra.
Con mia grande sorpresa, una terra dove già mi vidi costretto ad imparare a leggere l’alfabeto cirillico: la Bulgaria.... Read More
Il 25 Giugno lasciavo Sarajevo e la Bosnia, e mi apprestavo ad attraversare la Serbia.
Immaginavo di rimanerci pochi giorni – giusto il tempo di scoprire Belgrado e definire un modo per arrivare in Romania (dove avrei visitato un ospedale pediatrico) – ed invece fui abbagliato fin da subito dalla bellezza e dall’accoglienza della capitale della ex Jugoslavia, dove finii per restare oltre una settimana (ospite di Milica e di sua madre Svetlana).
In seguito fu la volta di Niš – città dalla storia imponente – prima di modificare i miei piani e scegliere di passare per la Bulgaria…... Read More
Una città che da tanti anni rientrava tra le mie curiosità più grandi ed un’altra il cui nome evocava nella mia mente soltanto i concetti di guerra e sofferenza.
Mai le avrei credute, entrambe, così belle.
Due gemme della Bosnia Herzegovina: Mostar e Sarajevo.... Read More
Il mattino del 16 Giugno 2016 mi svegliai di buonora, per provare a cimentarmi in una piccola impresa: collegare due capitali Europee in un’unica giornata, in sella ad una bicicletta pieghevole.
Dovetti pedalare fin oltre il tramonto per completare il mio singolare “Lubiana – Zagabria“, prima di concedermi una lauta cena ed – in seguito – una giornata di riposo intenso.
Dopodiché, me ne andai al mare.
Per rivedere un amico.... Read More