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Category Archives: VIETNAM

VIETNAM (Seconda Parte): Ninh Binh, Hanoi, Hoi An e Hue (11 – 24 Febbraio)

Luglio 6, 2017 2838 Views

Dopo il Vietnam del Sud, a chiudere un mese intero in un Paese tanto vasto quanto interessante, ecco i racconti del Nord: la natura di Ninh Binh, il caos di Hanoi, la placida Hoi An (ancora) ed una grande pedalata verso Hue, l’antica Capitale del Regno.

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11 Febbraio, Ninh Binh (Vietnam) | Giorno 255 🇻🇳
14 ore di treno più una di bicicletta per tornare a … Yangshuo!

[ 11 Febbraio 2017 ] Ninh Binh (Vietnam). 4 pm.

12 Febbraio, Ninh Binh (Vietnam) | Giorno 256 🇻🇳
Sono venuto a Ninh Binh perché Fulvio, un amico incontrato a Nha Trang, mi aveva parlato incredibilmente bene del paesaggio e mi aveva consigliato di non perdermi un giro in barca tra i fiumi, le risaie, le grotte e le montagne della zona (che tanto mi ricordano quelle che ho amato a Yangshuo), soprattutto col sole ed in una mattinata infrasettimanale.

Al risveglio, peró, del sole solo un vago alone.
E ovviamente mi sono accorto soltanto dopo i primi sbadigli che oggi fosse Domenica.
Una volta arrivato all’imbarcadero, sono rimasto letteralmente sopraffatto dal numero di autobus parcheggiati, dai fischi dei vigili, dai megafoni delle guide e dalle lotte folli della gente ansiosa di salire sulle barche, quasi come fossero galline in fuga da una volpe famelica.

Ho resistito 3 minuti prima di fuggire, cercando come al solito un luogo più tranquillo per godere di quello che comunque rimane un notevole miracolo della natura.
Ho ripreso così la mia bicicletta, attraversato un paio di villaggi ancora imbavagliati nel silenzio dei campi, raggiunto la montagna di non so quale Dragone, ne ho scalato la cima ed ho incontrato due nuovi piccoli amici – due sassi colorati con un cappello tipico Vietnamita che qualcuno ha lasciato appollaiati sulla punta di una torretta – coi quali mi sono ritrovato a fare le pernacchie, dall’alto, sia alle meravigliose montagne sia … alle barche delle galline matte.

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SERA
Ah.
Ho dimenticavo di dire che poi, alla fine del giorno numero duecentocinquantasei, è uscito il sole.
E ha fatto il verso del pavone fino a tardi.
Fino a quando non è crollato.
Così.

[ 12 Febbraio 2017 ] Ninh Binh (Vietnam). Countryside. 5,30 pm.

13 Febbraio, Hanoi (Vietnam) | Giorno 257 🇻🇳
Non capitava da tanto tempo.
L’ultima volta, per la precisione, fu a Budapest, ancora nel lontano luglio.
Prima ancora era successo a Zagabria e a Sofia, ma dopo Budapest … non più.

Di che cosa sto parlando?
Semplicemente, di riuscire a “conquistare” una Capitale di un nuovo Paese in sella alla mia bicicletta.

Tutte le altre Capitali d’Europa – a partire dai Balcani fino ad arrivare ai Paesi Baltici – e poi ancora Mosca, Ulaanbaatar, Pechino, Vientiane ed infine Phnom Penh furono ufficialmente raggiunte ora in treno, ora in autobus (non è corretto considerare “validi” i 15 km necessari per entrare nei centri di Pechino e Vientiane, una volta lasciate le stazioni degli autobus).

Ricordo ancora la soddisfazione e la felicità che mi vinsero la prima volta, a Zagabria, al quindicesimo giorno di viaggio.

Oggi, quando sono trascorsi poco più di 8 mesi da quel dì, dopo aver coperto i 100 km che separavano Ninh Binh da Hanoi in meno di sei ore, dopo aver bucato, aver lottato con una vite ballerina, il traffico indecente e lo smog crudele della Capitale del Vietnam (sì, papà, ho appreso solo pochi giorni fa che Ho Chi Minh non è la Capitale del Vietnam, bensì Hanoi), ebbene le sensazioni sono esattamente le stesse di allora: soddisfazione e felicità.

Eccola, quindi, la diciannovesima – e, verosimilmente, anche una delle ultime – Capitale di questo mio buffo viaggio.
Eccomi a te … Hanoi!

[ 13 Febbraio 2017 ] Hanoi (Vietnam). Lago Hoan Kiem. 4 pm.

14 Febbraio, Hanoi (Vietnam) | Giorno 258 🇻🇳
Capisci che di templi, pagode, musei, chiese e attrazioni varie ne hai già viste a sufficienza quando, invece che leggere le didascalie, soffermarti sui cenni storici, documentarti con una guida, osservare statue e reperti di vario genere, preferisci guardare verso il cielo e, con sguardo sognante … provi a respirare il colore delle orchidee.
Perché è l’unica cosa che ti interessa davvero.

[ 14 Febbraio 2017 ] Hanoi (Vietnam). Tempio della Letteratura. 11,30 am.

15 Febbraio, Hanoi (Vietnam) | Giorno 259 🇻🇳
Pechino?
Ah, No!
Ha Noi!
(dove l’inquinamento è soltanto una chimera)

[ 15 Febbraio 2017 ] Hanoi (Vietnam). Lago dell’Ovest. 5 pm.

16 Febbraio, Hanoi (Vietnam) | Giorno 260 🇻🇳
“E poi, un giorno, l’imponderabile, accadde.

Ci conosciamo fin da quando eravamo bambini. Lei abitava proprio a fianco a me e ogni mattina andavamo a scuola insieme. Spesso la aiutavo con lo zaino, se era troppo pesante, e lei mi teneva per mano fino a quando la salutavo per andare nella mia classe. Qualche volta litigavamo, ma poi sua mamma mi invitava per cena e inevitabilmente finivamo per fare la pace.

Era al mio fianco quando persi i miei genitori, e ricordo che io la strinsi a me per una notte intera quel giorno che venne a dormire da me, dopo che un ragazzo infranse il suo cuore.
Era la mia migliore amica, e io non potevo desiderare di più.

Poi, un giorno, mentre preparava il caffè, la osservai. Forse per la prima volta. Sembrava che danzasse, bellissima nel suo vestito di seta bianco. Fui preso da una forza irrefrenabile, e così mi alzai e la abbracciai. I suoi capelli profumavano di gelsomino. Tremai sulle ginocchia ed in tutte le fondamenta di me stesso, quando si voltò. Una lacrima stava tagliandole una guancia, ma non scalfiva il suo sorriso.
Fu in quel momento che capii tutto.

Ancora oggi le chiedo di vestirsi di bianco, in quei giorni in cui l’aria sembra mancare.
Quasi sempre, tuttavia, non serve nemmeno che lo faccia.
Perché lei lo sa già.

Lei. La mia aurora, dopo una notte senza sogni.
Lei. La sola capace di sciogliersi lieve sulla mia superficie, diventando lei stessa la mia essenza più pura, come un fiocco di neve che si posa sopra le acque gelide di un lago di montagna, lì dove il sole di primavera ha già cominciato la sua opera di disgelo.”

In quanto a me, è tempo di lasciare anche Hanoi.
Che questa città mi porta decisamente alla follia.

[ 16 Febbraio 2017 ] Hanoi (Vietnam). Lago Hoan Kiem. 3 pm.

17 Febbraio, … (…) | Giorno 261 🇻🇳
3 semplici piccole regole.
Le uniche che mi ero dato, prima di partire.
Le uniche che mi sono imposto di non rompere, durante tutto il viaggio:

1) Non prendere aerei, se non per rientrare a casa (i 10 giorni in Grecia, ad Agosto, furono solo una breve vacanza; ricorderete che dovevo attendere il visto Russo a Varsavia, dove c’erano 10 gradi … e non portai la bici con me!);
2) Usare soltanto la bicicletta, una volta raggiunta una nuova città / destinazione (no scooter o moto, neanche per attrazioni da mille e una notte);
3) Mai tornare indietro sulla strada percorsa (se non, come alla regola numero 1, per tornare a casa).

Oggi, dopo quasi nove mesi di indefesso rispetto di queste tre semplici piccole regole, ne ho infranta una.

Quale?
Potete tentare a indovinare

Lo rivelerò domani, insieme alle spiegazioni che mi hanno portato a farlo.
Perché, per un paio di giorni … ho intenzione di rimanere qui.

[ 17 February 2017 ] … (…). 3 pm.

18 Febbraio, Hoi An (Vietnam) | Giorno 262 🇻🇳
Era la regola numero 3, quella che ho rotto.
Sì, perché ieri, diversamente da quanto fatto finora … sono tornato in un posto dove ero già stato prima, percorrendo la stessa strada.
Sono tornato a Hoi An.

Ed ecco i 5 motivi che mi ci hanno riportato:

1) Non avevo voglia – pur commettendo un errore, lo so, come fu per Angkor Wat in Cambogia – di allungarmi ancora più a nord fino a Sapa o ad Halong, dove tutti i turisti o viaggiatori, ma veramente tutti, vanno in qualche modo ad infilarsi, quasi fosse una necessità una volta raggiunta la Capitale del Vietnam;

2) Da Hanoi le uniche connessioni col Laos (per Luang Prabang o Vientiane) avevano orari e costi da far rimpiangere la Transiberiana;

3) Da dove sono ora forse mi riuscirà – tempo permettendo – di pedalare un poco ancora lungo la costa del Vietnam, risalendo fino a Hue, per poi deviare per il Sud del Laos … dove spero sarà possibile una reunion con due amici che non vedo da tanti mesi;

4) Ad Hanoi non si riusciva a vedere il colore del cielo durante il giorno, né, di notte, la luce delle stelle;

5) Perché Hoi An, pur essendo estremamente turistica, come già descrissi qualche giorno fa … è davvero bellissima.

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POMERIGGIO
Non capisco come, dopo quasi un mese in questo paese, ancora non mi riesca di passare inosservato.
Veramente.
Eppure io ce la metto tutta.
Giuro.

19 Febbraio, Hoi An (Vietnam) | Giorno 263 🇻🇳
“E al duecentosesantatreesimo giorno, egli si riposó.”

[ 19 Febbraio 2017 ] Hoi An (Vietnam). An Bang Beach. 4 pm.

20 Febbraio, Da Nang (Vietnam) | Giorno 264 🇻🇳
Leggere una poesia per la prima volta e poi ritrovarla in un luogo, la sera stessa:

“Il vostro compito non è quello di cercare l’amore, ma solamente di cercare e trovare tutte le barriere che avete costruito, dentro di voi, contro di esso.
Lasciate che la bellezza che amiamo sia ciò che facciamo.
Al di là delle idee di giusto e sbagliato, c’è un campo. É lì che ci incontreremo.
Quando l’anima arriva a sdraiarsi su quell’erba, tutto il resto non conta più.”

(Jalāl ad-Dīn Muhammad Rūmī)

[ 20 Febbraio 2017 ] Da Nang (Vietnam). Vista dalla Pagoda Linh Ung. 5,30 pm.

VIDEO
E lo street food dei sogni …

http://bicicladi.com/wp-content/uploads/2017/07/Video-Vietnam-street-food.mp4

 

21 Febbraio, Da Nang –  Hue (Vietnam) | Giorno 265 🇻🇳
Ok.
Dopo aver lasciato la bella – col sole – Da Nang.
Dopo aver conquistato l’arduo Passo di Hai Van.
Dopo essermi sciolto per il caldo ed aver sudato come non mai.
Dopo aver forato … ancora.
Dopo aver raggiunto l’antica Hue solo in serata, scortato da una palla di fuoco alta in cielo.
Dopo aver sofferto per altri 120 chilometri sulle strade del Vietnam … posso ritenermi soddisfatto anche con questo Paese.

E ora sono finalmente pronto per iniziare la via verso … il Tibet!
Forse

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22 Febbraio, Hue (Vietnam) | Giorno 266 🇻🇳
“Sono nato 23 anni fa in un villaggio a metà strada tra Hoi An e Quy Nhon. I miei genitori sono agricoltori, da sempre. Coltivano riso e verdure che ogni giorno mia madre va a vendere al mercato. Io e i miei quattro fratelli, fin da bambini, lavoravamo duramente per dar loro una mano. Era l’unica cosa che conoscevamo, e anche l’unica che potessimo fare, del resto. Alle volte non andavamo nemmeno a scuola, perché c’era da nutrire i maiali e da portare i buoi al pascolo. Però a me piaceva. Ricordo che ogni tanto portavo gli animali con me a scoprire nuove montagne, nuove valli, nuovi prati. Quando loro si fermavano a mangiare l’erba, io prendevo i miei libri e studiavo. Oppure leggevo, o scrivevo. Oggi studio qui a Hue, per diventare medico. Spero di diventare utile col mio futuro mestiere, e so che in qualche modo ci riuscirò. Anche se, talvolta, ripenso a quegli attimi di pace, quando ero da solo al pascolo coi buoi di mio padre su qualche collina sconosciuta, e li rimpiango.”

Grazie, Ban, per avermi fermato mentre camminavo lento in una giornata in cui non avevo voglia di far nulla.
Grazie per avermi convinto a praticare un po’ di inglese insieme a te, sorridendo puramente per oltre un’ora.
Grazie infine per avermi aperto le porte sulla tua storia.
E sulla tua grande poesia.

[ 22 Febbraio 2017 ] Hue (Vietnam). Perfume River. 5 pm.

23 Febbraio, Hue (Vietnam) | Giorno 267 🇻🇳
Quando qualcuno dice “La Città Proibita”, la mente vola, immediata, a Pechino, al suo strepitoso Palazzo Imperiale ed alla inespugnabile corte/città che vi nasceva attorno.

Ebbi la fortuna di visitarla 2 anni fa.
Ricordo ancora lo stupore che mi vinse quando vi entrai, subito dopo aver varcato i bastioni che la separano da Piazza Tienanmen, e le fantasie che seguirono, per ore, relative a dinastie, eroi, battaglie, miti, racconti, usi e costumi di una Cina che non esiste più …

Ricordo anche la fiumana di turisti (per lo più cinesi) che c’era, dalla quale non sempre fu facile scappare, anche solo per ritagliarsi pochi attimi di sogni e visioni solitarie.

Oggi, a Hue, ho scoperto che anche il Vietnam può vantare una sua piccola “Città Proibita”, dimora dell’Imperatore in quella che fu per secoli l’antica capitale del Regno, prima che la storia determinasse furiosi e terribili cambiamenti in questa graziosa ed accogliente terra.

Le fantasie relative alle dinastie, agli eroi, alle battaglie, ai miti, ai racconti, agli usi ed ai costumi che questa Cittadella è in grado di rievocare, probabilmente non sono paragonabili a quelle, maestose ed imponenti, del suo gigantesco vicino … ma in quanto a silenzi, sogni ed attimi di meravigliose visioni solitarie, è senza dubbio la Città Proibita più bella in cui mi sia mai riuscito di perdermi.

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24 Febbraio, Verso il Laos | Giorno 268 🇻🇳 – 🇱🇦
Nutrivo grandi aspettative sul Vietnam, prima di partire. Non ne ho mai capito il motivo, ma è un paese che da sempre mi ha intrigato, affascinato e che da anni desideravo conoscere.
Nel corso di questo viaggio, tuttavia, il mio interesse si era notevolmente ridimensionato, specialmente negli ultimi mesi in Asia e dopo aver ascoltato svariati racconti di altri viaggiatori, spesso tutt’altro che positivi.
Non poche volte ho udito frasi come: “Oh, il Vietnam … lascia perdere! È un paese in estremo cambiamento, molto popoloso, iper trafficato, estremamente turistico e anche poco sicuro, specialmente nelle grandi città! E i Vietnamiti poi: sei un dollaro ambulante per loro! Cercheranno di fregarti sempre, vedrai!”

Il giorno che chiesi il visto di un mese, a Phnom Penh, avevo sentimenti contrastanti: da un lato non volevo perdermi la possibilità di rimanere in Vietnam, se mai mi avesse convinto, ma dall’altro ero certo che non sarei mai arrivato alla fine dei 30 giorni del visto.
Ebbene, quel giorno era il 23 Gennaio, il giorno prima di prendere il bus che mi portó a Ho Chi Minh.

L’impatto fu duro, non lo nego.
Caos, traffico, rumori e maltempo minarono, durante i primi giorni, il mio già scarso entusiasmo.
Ma alla fine eccomi qui, un mese dopo, al valico di Lao Bao, mentre tendo una mano – in cenno di saluto – ad un paese che è riuscito a regalarmi davvero tanto: il fresco e l’odore di pino delle montagne a Dalat, le spiagge tempestose di Quy Nhon, i colori e le dolcezze di Hoi An, i profumi di mare di Da Nang, la tranquillità delle valli di Ninh Binh, le sfumature intriganti di Hanoi, alcuni percorsi in bicicletta appassionanti ed appassionati … e, soprattutto, diversi amici.

Gli incontri con le persone, come sempre, fanno la differenza.
Retorica a parte, se questi ultimi 30 giorni in Vietnam hanno superato le mie più rosee aspettative (pur senza aver visitato Sapa e Halong), lo devo soprattutto alle persone.

In primis a chi da casa e attraverso i social mi sta seguendo da tanto tempo, e che ogni giorno mi dá grande forza per andare avanti sulla mia strada ed in quello che sto facendo.
E poi a chi, del mio Vietnam, ha fatto parte.
Chi magari solo per avermi aiutato, accolto, cenato, bevuto e riso con me, e chi invece ha condiviso insieme a me momenti, ore e persino giorni interi, riuscendo a donarmi ricordi e gioie di vera, rara, intensità.

Quindi: Giacinto, Michela, Virginie, Francisco, Karin, Randy, Han, Trinh, Fulvio, Alex, Vicki & Chris, Katya & Anssi, Suong, Szymon, Kinga, Jorge, Alyssia, Cynthya, Nadine, Jenny, Tho, Phi Phi, Hoa, Davide, Alberto, Le, Romain, Jeremy, Sam, Tarek, Sean, Mario, Camille, Antoinette, Anh, Truc, Bong, Ban, Ly, Alessandro, Martino e Vicki … questo saluto e questo GRAZIE, oggi, sono anche per voi!

[ 24 Febbraio 2017 ] Confine di Lao Bao (Vietnam / Laos). 12 am.

STATISTICHE VIETNAM
KM in BICICLETTA: 720
KM in AUTOBUS: 1570
KM in TRENO: 880
NOTTI in OSTELLO: 25
NOTTI in OSPITALITÁ: 4
NOTTI in TRENO / AUTOBUS: 2
SPESE: 749 €

CURIOSITÀ
MONETA: Dong
“BUONGIORNO”: “Chào buoi sáng”
“GRAZIE”: “Cam On”

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MAPPA DEI LUOGHI

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VIETNAM (Prima Parte): Saigon, Da Lat, la costa del Sud e Hoi An (24 Gennaio – 10 Febbraio)

Luglio 5, 2017 3012 Views

Quante domande mi ponevo, quel giorno, mentre abbandonavo in fretta e furia la Cambogia e mi apprestavo a varcare il confine col Vietnam.
Come sarà il traffico di Ho Chi Minh? E le montagne di Da Lat? Varrà la pena pedalare fino a Nha Trang? Che cos’è la festa del “TET”? Le previsioni meteo per la costa del Sud? Sarà davvero così bella come dicono, la piccola Hoi An?
Le risposte non sarebbero tardate ad arrivare …

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24 Gennaio, Phnom Penh (Cambogia) – Ho Chi Minh (Vietnam) | Giorno 237 🇰🇭 – 🇻🇳
Si sta(va) come d’autunno sugli alberi le foglie.
Ed è subito Vietnam.

[ 24 Gennaio 2017 ] Confine Cambogia – Vietnam di Moc Bai. 3 pm.

25 Gennaio, Ho Chi Minh (Vietnam) | Giorno 238 🇻🇳 – VIDEO
Una delle cose più eccitanti e pericolose che abbia mai fatto in vita mia:
andare in bicicletta ad Ho Chi Minh (o Saigon)!

http://bicicladi.com/wp-content/uploads/2017/07/Video-Vietnam-Ho-Chi-Minh.mp4

 

26 Gennaio, Ho Chi Minh (Vietnam) | Giorno 239 🇻🇳
Un po’ Shanghai, un po’ Manama, un po’ Calatafimi (ma senza la bellezza delle colline siciliane e dell’isola intera).
Una città frenetica, sguaiata, rumorosa, inquinata, dove tra le attrazioni principali c’è un rifacimento impietoso, quasi esilarante, della Cattedrale di Notre Dame.
Ma una città che vanta una storia importante, seppur tragica, ed uno charme tutto suo, capace di conquistare.

Ci sono posti belli a Ho Chi Minh City?
No, neanche uno.
Ci sono storie che valgono a Ho Chi Minh City?
Sì, tante.
Alcune che non vorresti scoprire mai.
Ma le conosci già, e quindi non puoi fare a meno che andare a incontrarle.

[ 26 Gennaio 2017 ] Ho Chi Minh City (Vietnam). War Remnants Museum. 4 pm.

27 Gennaio, Da Lat (Vietnam) | Giorno 240 🇻🇳
Qualcuno sa come si dice “Otto Mesi” in Vietnamita?
No perché io non ne ho la minima idea.
Eppure oggi, che è pure l’ultimo giorno dell’anno in Cina e da queste parti … sì, ne compio otto!

Così ho girato la ruota e provato a darci un nome. A intonare un suono che fosse diverso dallo stonato e confuso Ho Chi Minh.
Ed è venuto fuori qualcosa che per ora alle mie orecchie – ed ai miei occhi – giunge come il canto leggero di un pettirosso, nascosto solitario in un bosco di abeti, in una fresca mattina di primavera.
Otto mesi, in Vietnamita, per me non è altro che questo: Da Lat.

[ 27 Gennaio 2017 ] Da Lat (Vietnam). Lago Xuan Huong. 4,30 pm.

28 Gennaio, Da Lat (Vietnam) | Giorno 241 🇻🇳
In Laos, alle cascate – soprattutto a quelle, meravigliose, di Tad Lo – ci si accedeva attraverso sentieri scivolosi in terra e fango, c’erano elefanti che vi si bagnavano la proboscide e bambini – oltre che giovani monaci buddhisti – che vi trascorrevano le ore tra tuffi, schizzi e risate, incuranti del domani.

In Vietnam, alle cascate – per lo meno a quelle, meravigliose, di Datanla – si può arrivare in meno di due minuti sedendosi sopra dei carrelli meccanici, risparmiando ogni tipo di fatica, gli elefanti sono rimpiazzati da bar e cabinovie, ed il rumore dei bambini che giocano lascia spazio a quello delle pose e dei click fotografici, spesso di turisti dallo sguardo indifferente, incuranti del presente.

Come molti dicono, da queste parti: same same, but different.

[ 28 Gennaio 2017 ] Da Lat (Vietnam). Cascate Datanla. 3 pm.

29 Gennaio, Da Lat (Vietnam) | Giorno 242 🇻🇳
“Quindi hai deciso che domani ci provi? Da Lat – Nha Trang in un giorno?”
“Sì.”
“Sono 145 chilometri, lo sai vero? E qui intorno ci sono le montagne, lo sai vero?”
“Sì. Ma qui siamo a 1500 metri di altezza, e Nha Trang è sul mare. Quindi in teoria poi dovrebbe esserci anche qualche discesa.”
“Ah, ok. Scommetto allora che ti sei preparato alla perfezione oggi!”
“Oh, sì. Tantissimo.”

[ 29 Gennaio 2017 ] Da Lat (Vietnam). Lago Xuan Huong. 4 pm.

30 Gennaio, Da Lat – Nha Trang (Vietnam) | Giorno 243 🇻🇳
Da Lat – Nha Trang: 140 chilometri in tre, semplici parti.

Parte 1: l’uscire dalla città, lo zigzagare tra i motorini folli, lo scoprire viuzze sconosciute durante il loro risveglio ed il ridere di un “ALT!” inaspettato; quindi una strada scenica e dura; 55 chilometri di diabolici su (a tratti percorsi a piedi) e giù attraverso alpeggi simil-Dolomitici, sommerso dagli “Hello!” dei Vietnamiti su due ruote e circondato da montagne, pini e profumo di pigne.

Parte 2: un Passo a 1600 metri nascosto da una nebbia apocalittica, con temperature di poco superiori allo zero ed una banda di ragazzi incuriositi; poi 30 chilometri con 1500 metri di dislivello negativo; una discesa infinita ed incredibile, tra cascate e tornanti vertiginosi, durante la quale credo di non aver pedalato quasi mai, divertendomi come un bambino e ricordando tutte le volte giù dal Falzarego insieme a papà.

Parte 3: pianura e villaggi al principio, pianura e città alla fine; risaie verde smeraldo e poi una distesa di suoni e palazzi fino a raggiungere il mare; 55 chilometri coperti con una facilità tale – forse per via dell’adrenalina ancora vibrante – che per un attimo ho pensato di essere diventato un supereroe. Fino a quando non ho visto un ragazzo Asiatico, cicloviaggiatore a sua volta e carico di borse da ogni parte, dirigersi in direzione opposta alla mia, deciso ad affrontare anch’egli quei 30 chilometri di libidine assoluta … ma in salita.

Morale: dopo sette giorni circa, eccolo, finalmente … il bello del Vietnam.
E, dopotutto, non dovevo far altro che tornare ad andare in bicicletta.

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DURANTE LA PEDALATA

“Chissà che caldo avrai a pedalare in Vietnam …”, mi dicevano.
“… e chissà che entusiasmo!”, mi dicevano.

[ 30 Gennaio 2017 ] Da Lat – Nha Trang. 1,30 pm.

31 Gennaio, Nha Trang (Vietnam) | Giorno 244 🇻🇳
Nella cittá di Nha Trang ci sono talmente tanti Cinesi e Russi in vacanza che sembra quasi di essere finiti in un sobborgo di Shanghai o di Mosca, di Nanjing o di Novosibirsk.
L’aria che si respira, tuttavia, complice anche una fresca brezza marina che nel pomeriggio si trasforma in impetuoso vento, rimane decisamente piacevole e frizzante.

Probabilmente fra 10 anni sarà devastata da cemento e costruzioni e finirà di diritto nel tritacarne che molti invece venerano come progresso, crescita ed evoluzione.
Per il momento, però, posso dire che non è di certo il luogo più bello che abbia mai visto … ma nemmeno il più brutto.

Anche se da queste parti, ogni volta che si osserva il mare e si ascolta il ruggito dell’oceano, è davvero difficile non pensare alle migliaia di profughi che per anni tentarono di sopravvivere fuggendo al di là delle onde – per questo chiamati “Boat People” – e di cui, per larga parte, non si seppe mai più che fine fecero.

[ 31 Gennaio 2017 ] Nha Trang (Vietnam). 11 am.

1 Febbraio, Nha Trang (Vietnam) | Giorno 245 🇻🇳
A Nha Trang piove.
A Nha Trang c’è il Tet.

Che cosa significa?
Sostanzialmente che:

A) Non hai nulla da fare;
B) Ti trovi nel pieno di una settimana di festa dovuta al capodanno lunare Cinese (festeggiato anche qui in pompa magna); ergo, non esiste un letto libero a prezzo ragionevole in nessun ostello / albergo della città e tutto – anche un semplice caffè – costa quasi il doppio di quanto costerebbe di solito.

Quindi … come passare la giornata? Che programmi definire? E dove dormire?
Ebbene, puoi impacchettare le tue robe alla bell’e meglio, seguendo il flusso di quello che ancora non ti è dato sapere.

Puoi tirare fino a pranzo con Alex e Fulvio, due simpatici ragazzi italiani incontrati ieri, gustando un pranzo a base di tagliatelle e affogato al caffè che Alex desidera altresí offrirti.

Puoi trascorrere un altro pomeriggio di risate e racconti in compagnia di Katya e Anssi, due viaggiatori (russa lei, finlandese lui) incontrati ad Ottobre in ostello nel gelo inquinato di Ulaanbaatar – dove eravate i soli avventori ed avete condiviso peripezie ed ansie dovute alla richiesta del visto per la Cina – diventati ben presto amici e che si trovano ora, per pure coincidenze, sotto il tuo stesso identico cielo.

Puoi pedalare fuori dal centro, facendo visita a Vicki e Chris, una coppia canadese – entrambi viaggiatori di lunga data e residenti temporaneamente in Vietnam – conosciuta poche ore prima per il tramite di un’amicizia comune, che subito ti offre un divano su cui poter dormire per tutti i giorni di cui puoi aver bisogno e che fin dal primo istante non lesina sui sorrisi, sugli aiuti e sugli abbracci più sinceri.

Pur sotto la pioggia, circondato da turisti e nel mezzo di imprevisti e soluzioni da trovare … finisce che vivi, così, uno dei giorni di viaggio più pieni e gioiosi in assoluto.
E, come sempre, per via delle persone.

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2 Febbraio, Quy Nhon (Vietnam) | Giorno 246 🇻🇳
“Pedalare sulle coste centrali o nel Nord del Vietnam è un’esperienza assolutamente da non perdere”, devo aver letto da qualche parte.

Peccato che nel centro del Vietnam piova quasi incessantemente da quasi due mesi, e il Nord sia decisamente lontano.
E pensare che a quest’ora potevo essere ancora sulle spiagge bianche della bella isola di Koh Rong …

[ 9 Febbraio 2017 ] Da Nang (Vietnam). Beach Promenade. 2 pm.

3 Febbraio, Quy Nhon (Vietnam) | Giorno 247 🇻🇳
Tra le altre cose, impossibili da mettere in foto:

– spira un docile vento che fa turbinare il manubrio, quando si pedala troppo velocemente;
– non esiste un negozio di dolci in tutta Quy Nhon, o almeno io non l’ho trovato;
– proprio lì, pochi metri dietro di me, gli altoparlanti di un bar da spiaggia suonavano in loop dei motivetti lirici … tra cui un’interminabile ed impietosa versione di “Für Elise” rifatta al clarinetto;
– dicono di aver avvistato un paio di squali, nelle acque non lontane da qui, un po’ piú al di là delle onde marroni.

Ah, l’amarismo.

[ 3 Febbraio 2017 ] Quy Nhon (Vietnam). Sotto la tempesta. 2 pm.

4 Febbraio, Hoi An (Vietnam) | Giorno 248 🇻🇳
Che cosa chiedi ai ragazzi che lavorano alla reception del tuo nuovo ostello, dopo mezza giornata di viaggio in autobus per lasciare la pioggia incessante di Quy Nhon, dopo un’ora di dolce pennica ed un risveglio pomeridiano colorato sorprendentemente dal sole?

“Scusa, mi sai dire qual è il luogo migliore in città … per bere una birra in santa pace e poter guardare il tramonto?”

Che è forse dal Laos che non ne vedi uno completo.
E che Hoi An, per quanto apparentemente bella, può anche aspettare.

[ 4 Febbraio 2017 ] Hoi An (Vietnam). Fiume Song Thu Bon. 5 pm.

5 Febbraio, Hoi An (Vietnam) | Giorno 249 🇻🇳
Nella Foto A potete vedere, in sequenza:
– Una mamma che sorregge il proprio figlio, divertito e allo stesso tempo spaventato dalle onde, infondendogli coraggio;
– Un bambino che rassicura la propria mamma, stringendole la mano con sguardo fiero e libero verso l’ignoto;
– La spiaggia di Hoi An;
– Il mare incazzato del Vietnam;
– La terza città più grande del paese, Da Nang.

Nella Foto B potete vedere: Zio Vietnam.

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6 Febbraio, Hoi An (Vietnam) | Giorno 250 🇻🇳
Leggo e cito una guida:
“La graziosa e storica Hoi An è la cittadina più suggestiva e deliziosa del Vietnam. Una volta importante porto, vanta una grande architettura ed un’accattivante posizione lungo il fiume che si addice al suo patrimonio da sito UNESCO, ove le maledizioni relative al traffico ed all’inquinamento del 21° secolo sono quasi del tutto assenti.
Il volto del centro storico ha conservato la sua incredibile eredità fatta di traballanti case mercantili giapponesi, templi cinesi ed antichi magazzini di tè – anche se, naturalmente, le abitazioni dei residenti e le risaie sono state gradualmente sostituite da imprese turistiche, lounge bar, boutique hotels, agenzie di viaggio, sartorie e negozi di ogni sorta che sono parte integrante dell’odierna scena di Hoi An.”

Preciso.
Raramente ho visto una concentrazione di turismo così elevato, tutto racchiuso in letteralmente una ridotta manciata di vie; forse solo Venezia, Praga ed il fintissimo centro storico di Lijiang in Cina raggiungevano numeri tanto alti.

Tuttavia oggi, mentre mi aggiravo lentissimo e ramingo per le coreografiche viuzze di Hoi An, non ho percepito nessun tipo di fastidio o disturbo, e nemmeno quel solito desiderio di isolamento che spesso mi accade di avvertire in questo genere di situazioni.

E osservando pazientemente questi colori, credo che sia davvero molto semplice intuirne il motivo.

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7 Febbraio, Hoi An (Vietnam) | Giorno 251 🇻🇳
Doveva essere l’ultimo giorno ad Hoi An, e così ho deciso – visto il sole, il caldo ed il cielo azzurro – di trascorrerlo al mare, lungo la spiaggia che avevo già visitato due giorni fa.
Zero vento, mare tiepido ed accogliente, palme e noci di cocco a perdita d’occhio ed un piatto di noodles con gamberetti (a 3 dollari) da libidine imperiale.

Tutto molto bello.
Fino a quando, però, un’onda furibonda non ha deciso di sommergermi – con tutta la mia roba – mentre ero disteso e sonnecchiante sul bagniasciuga, dopo un classico attacco postprandiale.
Il fatto che avessi stupidamente lasciato il telefono al di fuori dello zaino dove è solito stare ha spento sul nascere la mia istintiva risata.

Dispositivo funzionante, ma danneggiato e con batteria fuori uso (questo post arriva da computer) … ergo, inutilizzabile.
Un giorno in più ad Hoi An per cercare di sistemarlo, a scanso di miracoli, sarà d’obbligo.

Le due considerazioni di oggi pertanto sono:
– Ecco cosa succede quando si schiaccia una pennica di fronte ad un mare di cui non si conoscono le maree;
– Anche l’essere “disconnesso” per un poco, dopo lungo tempo, si presta ad essere come un’inattesa, divertita e – ahimè – dimenticata forma di … libidine imperiale.

[ 7 Febbraio 2017 ] Hoi An (Vietnam). Spiaggia. 11 am.

8 Febbraio, Hoi An (Vietnam) | Giorno 252 🇻🇳
Ore 17.00: la prima fotografia scattata in questo viaggio … con il telefono.
Redivivo, con mia grande sorpresa, e apparentemente come nuovo.
Pronto così a lasciare Hoi An, la bella.

[ 8 Febbraio 2017 ] Hoi An (Vietnam). Città Vecchia. 5 pm.

9 Febbraio, Da Nang (Vietnam) | Giorno 253 🇻🇳
Quand’è che le previsioni buttano pioggia per un’intera settimana?
Quando io decido di tornare a pedalare.
Vietnam, I love you sooooooo much too!

[ 9 Febbraio 2017 ] Da Nang (Vietnam). Beach Promenade. 2 pm.

POMERIGGIO
Dopo più di due mesi in sud – est asiatico ho capito che mi manca molto una cosa davvero banale, che ho sempre dato per scontata: il cambio di stagioni.
Qui le uniche cose che cambiano sono: il colore del cielo (temperature e umidità rimangono pressoché costanti ovunque), l’intensità della pioggia, la mia barba e – alle volte – le mie generosissime occhiaie.

[ 9 Febbraio 2017 ] Da Nang (Vietnam). Spiaggia. 5 pm.

10 Febbraio, Da Nang (Vietnam) | Giorno 254 🇻🇳
Facilmente distinguibili, in questa foto:
a) il Dragone Colorato di Da Nang
b) il famoso Ponte, simbolo della città

[ 10 Febbraio 2017 ] Da Nang (Vietnam). Dragon Bridge. 12 am.
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