Il primo giorno di Giugno del 2016 – “Il GIORNO PRIMA” – scrivevo questo.
Il giorno successivo cominciavo un Diario di Viaggio.
Non potevo sapere, allora, che sarebbe durato 304 giorni.
Iniziava così …
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2 Giugno, Milano ◀ Giorno 1 🇮🇹 ▶
Parto per un ciclo-viaggio interstellare e la prima tappa qual è?
Stazione Centrale.
A prendere il treno.
Intermodalità mood = ON
Prima o poi inizierò a fare le cose nel modo giusto. Promesso.

3 Giugno, terra bresciana ◀ Giorno 2 🇮🇹 ▶
L’avventura è cominciata, ma devo ancora prendere il giusto ritmo e lasciarmi andare come si deve.
Stavolta sarà tutto più lento. Non ho fretta, d’altronde.
I primi due giorni sono di semplice riscaldamento in terra bresciana, dove ho lavorato per quasi 8 anni, a salutare amici.
Carico – in tutti i sensi – e con l’espressione dei giorni migliori: “ma che diavolo di idea mi è mai saltata in mente?!

4 Giugno, Lago di Garda ◀ Giorno 3 🇮🇹 ▶
Pensavo: “sabato 4 pedalo Brescia – Verona, così mi fermo al lago di Garda per pranzo e faccio il bagno.”
Desenzano del Garda. Ore 13.
Sotto una pensilina ad attendere che gli angeli la smettano di tirarmi i gavettoni.
Dopo ore di tuoni e bombardamento di gocce, é uscito il sole.
Non fa caldo, ma almeno è uscito il sole.
Verona è ancora abbastanza distante, però io un bagno me lo faccio lo stesso.

5 Giugno, Verona ◀ Giorno 4 🇮🇹 ▶
Volevo pedalare fino a Vicenza.
Mi sono fermato tutto il giorno a Verona.
Un incontro inaspettato.
Un treno pomeridiano per Mestre.
Un amico che non vedo dai tempi dell’Erasmus 2004 a ospitarmi.
Come sempre, la cosa più bella del fare programmi … è disfarli.

Arrivare sul far della sera a Mestre e essere invitato dal tuo amico che ti ospita a trascorrere una serata coi suoi colleghi tra vino e costine a Forte Marghera.
Scoprire di essere finito in un Bayou della Louisiana.

6 Giugno, Mestre ◀ Giorno 5 🇮🇹 ▶
Gruppi in imbarco, visite nave, meetings vari … quante volte ho guidato un’auto, su questo ponte, per entrare in Laguna.
5 km aridi, circondati dal mare, dritti come binari, da percorrere rigorosamente a meno di 70 km/h.
Lo sguardo, in entrata, verso le navi.
In uscita, verso il risvolto alzato della camicia a tamburellare sul volante a ritmo di musica.
“Prima o poi lo farò correndo” – mi dicevo ogni volta.
Spesso, perdendomi in questo pensiero, finiva che mi acchiappavo anche una multa.
Alla fine non ci ho mai corso sopra.
Peró oggi – mai l’avrei detto – ci passo in bicicletta, e con la voglia di impennare.
Se solo ne fossi capace.

Alle volte, quando pedalo – anche se, a dire il vero, sto andando davvero molto lentamente – il sole esplode, forte, graffiante.
È quasi estate in fondo, lo so, ma mi faccio sorprendere lo stesso.
Immagino che a breve acquisterò un berretto, o un panama come feci in Grecia, ma per adesso tampono le scottature togliendomi la maglietta e improvvisando una bandana.
Non lo faccio perché mi sento come un esploratore, un pirata, o Little Steven.
È soltanto perché sono pelato.

7 Giugno, Venezia ◀ Giorno 6 🇮🇹 ▶
Bella è bella, non c’è che dire.
Venezia. Uno dei luoghi più suggestivi al mondo.
Però c’è un “però”, soprattutto quando hai in mente di viaggiare per alcuni mesi e scoprire almeno una parte di mondo: tutto il mondo si dà già appuntamento qui.
In 3 ore di vagabondaggio tra calli e ponti, bici spinta a mano, credo di aver visto tutte le nazionalità e le etnie della terra (a parte forse i Papuani, gli Eschimesi e gli Altoatesini).
Not my place. E allora oggi pomeriggio me ne andrò a Gorizia.

8 Giugno, Gorizia ◀ Giorno 7 🇮🇹 ▶
Gorizia è poco più che una cittadella, ma è l’ultima tappa italiana dove era deciso che mi sarei fermato qualche giorno, per scegliere con calma il modo di varcare il confine.
A Gorizia c’è storia millenaria ed un castello che ne è stato testimone per secoli.
Vi pedalo per una breve visita e qualche foto “dall’alto”.
Il prezzo del biglietto (3 euro) mi invoglia a entrare. Per un’ora mi perdo da solo nei silenzi delle sale, delle carceri, della mostra permanente di strumenti medievali e di quella temporanea sul centenario della “Presa di Gorizia”.
In cima ai bastioni, mentre indago i paesaggi della Slovenia che si spiegano di fronte ai miei occhi, mi imbatto in Claudio, curatore delle mostre e incredibile pozzo di aneddoti. Essendo l’unico avventore, mi accompagna 2 ore per un tour privato durante il quale mi racconta di conti, signorie, usanze, strade, monti e monumenti vari.
Parla veloce e snocciola troppi nomi.
Molte cose nemmeno le comprendo.
Ma quando mi apre la Porta della Meridiana – “non potrei, ma non fa nulla … la vista è molto bella” mi dice – e mi indica la valle dell’Isonzo e l’imbuto chiamato “Porta d’Oriente”, io lo fotografo a tradimento e mi accordo che mi sta indicando – ed io osservando per la prima volta – la via dalla quale espatrieró.

Fantasticherie dal Castello di Gorizia: “Il 3 ottobre si svolse un pranzo sfarzosissimo, nella medesima città di Kötschach; vi partecipò il Magnifico Signor Leonardo, del castello di Prutisperch nella valle del Gail, prefetto del serenissimo signor imperatore, uomo dotato di grande modestia e di estrema raffinatezza. Il pranzo fu abbondantissimo di pollame d’allevamento, di uccelli selvatici e di quadrupedi, e fra le altre cose venne servito dello scoiattolo in salsa. Finito il pranzo entrò il Buffone dell’illustrissimo signor Leonardo conte di Gorizia, che cantò svariate musiche accompagnandosi con la cetera e suonando il cornetto e fece buffonerie con gesti e con parole, intrattenendo con la sua giocondità tutti i convitati, che risero e si divertirono di cuore.”
Mi avvicino al pozzo. Guardo giù. Una corda verso il buio. E una risata proveniente dal passato.

9 Giugno, Gorizia ◀ Giorno 8 🇮🇹 ▶
Il maltempo inizia a scombussolare i miei piani ed a minare il mio temperamento.
L’idea, dopo un’altra notte a Gorizia, era di andare domani a campeggiare sul Lago di Bohinj.
Sono previsti fulmini e saette, quindi non so bene cosa fare.
Nel mezzo dei pensieri, ho deciso di passare temporaneamente il confine e pedalare una ventina di chilometri per raggiungere un locale sul fiume Isonzo (Soća in Sloveno … un nome, un programma) dove assaggiare un piatto di Ćevapćići e lasciarmi consigliare da un paio di birre.
Lasco, il mio animo odierno.
Lasko, le mie salvatrici.

10 Giugno, Confine Italia – Slovenia ◀ Giorno 9 🇮🇹 – 🇸🇮 ▶
Che faccio?
Esco?

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STATISTICHE ITALIA
KM in BICICLETTA: 285
KM in TRENO: 290
NOTTI in OSTELLO: 0
NOTTI in OSPITALITÁ: 8
SPESE: 247 €
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MAPPA DEI LUOGHI