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Monthly Archives: Aprile 2017

SLOVENIA: i Laghi di Bohinj, Bled e Lubiana (10 – 15 Giugno)

Aprile 28, 2017 2763 Views

Il 10 Giugno, circa una settimana dopo essere partito, lasciavo l’Italia.
Attraversavo il confine con la Slovenia – tra Gorizia e Nova Gorica – che mi avrebbe portato a scrivere questo post: “EQUILIBRIO e MOVIMENTO“.

Sul far della sera, mentre piantavo la mia tenda nei pressi dell’incantevole Lago di Bohinj, iniziavo il mio breve capitolo Sloveno:

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10 Giugno, Bohinj | Giorno 9 🇸🇮
Il venerdì ero solito prendere la macchina, guidare sulla A4 verso qualche agenzia di viaggio a fare il mio lavoro, star fuori la giornata e rientrare nel pomeriggio, lentamente, la settimana alle spalle. Oggi ho preso una bicicletta pieghevole e da Gorizia ho pedalato fino ad un luogo in Slovenia il cui nome non avevo mai sentito prima – Most na Soči – sono salito su un bus fino a Grahovo, poi su un treno fino a Bohinjska Bistrica e quindi di nuovo in sella fino a Ukanc.
Il venerdì ero solito andare in palestra oppure a correre, prima di cenare e poi scegliere un modo di passare la serata e il weekend. Oggi fisso la tenda a 10 metri da un lago, guarderò l’inizio degli Europei di calcio al bar del Camping Bohinj e dormirò da solo in un sacco a pelo circondato da foglie e anatre.
Il venerdì ero solito sapere dall’inizio alla fine come sarebbe andata la mia giornata. Oggi ho affrontato un salto verso l’ignoto.
Il venerdì ero solito trascorrerlo coi miei amici, o la mia famiglia. Oggi i miei amici e la mia famiglia mi mancano, ma non c’è altro posto dove vorrei essere. Al di fuori di questo.

[ 10 Giugno 2016 ] Lago di Bohinj (Slovenia). 6 pm.

11 Giugno, Bohinj | Giorno 10 🇸🇮
Mai prima d’ora mi ero alzato prima dell’alba, a pochi metri da un lago immerso nella nebbia, risvegliato dalla condensa sul mio naso e dal rumore delle papere che nuotano.
E la cosa davvero buffa è che le papere, quando nuotano, non fanno alcun rumore.

[ 11 Giugno 2016 ] Lago di Bohinj (Slovenia). 6,30 am.

MATTINA: ore 11
Le previsioni promettevano diluvio per il weekend, ma stamattina il cielo non minacciava troppo e così ho scelto di andare a fare una sorta di trekking verso le maestose gole del fiume Mostnica. Così, stupidamente, vestito come mi ero svegliato.
Verso le 11 il diluvio arriva, colpendomi nel mezzo della camminata e tramutandomi presto in un girino.
Torno indietro, fermandomi nella prima gostilna (osteria in sloveno) a far pace col mondo ed un bicchiere di vino, decidendo di impacchettare la mia tenda prima del previsto e trascorrere la seconda notte a Bohinj in un ostello, per poter asciugare quello che rimane di me.
Mentre riempio in fretta e furia lo zaino, ovviamente sotto l’acqua, inizio a pensare ai pesi più inutili che mi sono portato dietro. La crema solare vince incontrastata.

[ 11 Giugno 2016 ] Bohinj (Slovenia). Gole del Fiume Mostnica. 11 am.

POMERIGGIO: ore 4,30
Sai, amico, nella mia vita precedente ho sempre sognato di diventare un uccello. Ero figlio di un bracconiere allora e – di nascosto, quando mio padre non mi vedeva – liberavo tutti i pennuti che potevo. Ogni volta le prendevo, ma non ho mai voluto smettere di salvarli.
E così, quando mi trovai nuovamente di fronte al Creatore, Egli mi chiese dolcemente: “Cosa vorresti essere da domani?
Un martin pescatore?
Un’aquila reale del Colorado?
Un cigno nero australiano?
Un gipeto del Tibet?”
“Una papera del lago di Bohinj.” – risposi io.

[ 11 Giugno 2016 ] Lago di Bohinj (Slovenia). Ribčev Laz. 4,30 pm.

12 Giugno, Bohinj –  Bled –  Lubiana | Giorno 11 🇸🇮

MATTINA
Bled?
Merita. Davvero un gioiello. Ma scuro. Un gioiello scuro.
Non ci sono rimasto molto, è vero, ma a Bled, per quasi due ore, non sono riuscito a vedere colori.
L’acqua del lago era buia, le montagne che la adornano erano buie, le facciate degli hotel erano buie, lo sguardo dei cigni era buio.
Complice il cielo plumbeo, anche le meravigliose costruzioni bianche – come la chiesetta nell’isola al centro del lago o il castello del villaggio – assumevano tinte di grigio, tendenti al buio. Vi sono capitato di domenica e sulle acque del lago si stava tenendo una gara di canottaggio: anche le divise dei concorrenti non avevano colori.
Ho cercato un bar allora, dove potermi fermare un attimo a osservare meglio il luogo, sperando di riuscire a captare tonalità più luminose.
Per cinque minuti ho smesso di guardare, concentrandomi sulla bontà della Kremšnita (un dolce per ⅘ fatto di crema) che avevo ordinato.  Finito l’ultimo boccone ho rialzato lo sguardo.
Ed è così che ho visto i colori.

[ 12 Giugno 2016 ] Bled (Slovenia). 10 am.

POMERIGGIO
A Bohinj stamattina pioveva. Ancora.
Così ho rimediato un passaggio per Bled, di cui scriverò domani.
E poi un altro ancora, con pennica annessa, verso Ljubljana, dove mi sono svegliato adesso.
Con un’espressione di estremo stupore.

[ 12 Giugno 2016 ] Lubiana (Slovenia). Da qualche parte in città. 2,30 pm.

13 Giugno, Lubiana | Giorno 12 🇸🇮
In cima alla Torre di Ljubljana sono rimasto più di un’ora. Mi piaceva star lì, mentre il tempo cambiava continuamente, scrutando strade, tetti, direzioni, montagne, persone.
Scolaresche, famiglie in vacanza, gruppi terza età e comitive di cinesi intenti a fotografare ogni mattonella e ogni soffio d’aria.
Ad un certo punto, poi, ho notato una ragazza che si ergeva al di fuori di tutti questi matti giochi di click. Gli amici la volevano nel mezzo di ogni selfie, ma lei niente. Impassibile.
E allora, non so perché, ho azzardato a chiederle io di mettersi in posa per me. Con mio grande stupore lei ha sorriso e mi ha fatto di sì col capo.
Al momento dello scatto ha addirittura abbozzato un bacio, lasciandomi di stucco.
Peccato soltanto che l’abbia fatto nella direzione sbagliata.

[ 13 Giugno 2016 ] Lubiana (Slovenia). Torre del Castello. 4 pm.

VIDEO (Castello di Lubiana)

http://bicicladi.com/wp-content/uploads/2017/04/Video-Castello-di-Lubiana.mp4


14 Giugno, Lubiana
| Giorno 13 🇸🇮
È possibile svegliarsi alle 7 di mattina in un ostello a Ljubljana, non sapere esattamente come impegnare la giornata – pur avvertendo che hai bisogno di riposo – prendere la bicicletta e girare a zonzo per la città, perdersi nel verde intenso del Parco Tivoli, arrivare per caso ai bordi di un laghetto, appendere un’amaca nel primo posto possibile, addormentarcisi dentro prima di mangiare un toast e decidere che la giornata può anche non avere più niente da dire?
Oggi ho scoperto che, sí, è possibile.

[ 14 Giugno 2016 ] Lubiana (Slovenia). Parco Tivoli. 1 pm.

15 Giugno, Lubiana | Giorno 14 🇸🇮
Ci sono alcune ragioni per cui ho deciso di rimanere a Ljubljana qualche giorno in più rispetto al previsto:
1. Avevo bisogno di ricaricare le pile in vista della tratta verso Zagabria;
2. Si respira un’atmosfera fresca, vivace, serena, di grande ispirazione;
3. Non ha incredibili attrattive turistiche, ma è comunque davvero molto bella;
4. Ho incontrato persone simpatiche, la cui conoscenza era un peccato non approfondire;
5. Oggi piove, per cui di fare 150 km sotto l’acqua non se ne parla;
6. La mattina, quando esco dall’ostello e mi siedo in uno dei bar lungo il fiume, nella tranquilla parte sud della città, vedo questo.

[ 13 Giugno 2016 ] Lubiana (Slovenia). Fiume Ljubljanica. 12 am.

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STATISTICHE SLOVENIA

KM in BICICLETTA: 240
KM in AUTO: 75
NOTTI in TENDA / OSTELLO: 5
NOTTI in OSPITALITÁ: 1
SPESE: 199 €

CURIOSITÀ
MONETA: Euro
“BUONGIORNO”: “Dobro Jutro”
“GRAZIE”: “Hvala”

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MAPPA DEI LUOGHI 

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ITALIA: da Casa verso la Slovenia (dal 2 al 10 Giugno)

Aprile 26, 2017 3069 Views

Il primo giorno di Giugno del 2016 – “Il GIORNO PRIMA” – scrivevo questo.

Il giorno successivo cominciavo un Diario di Viaggio.
Non potevo sapere, allora, che sarebbe durato 304 giorni.

Iniziava così …

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2 Giugno, Milano ◀ Giorno 1 🇮🇹 ▶
Parto per un ciclo-viaggio interstellare e la prima tappa qual è?
Stazione Centrale.
A prendere il treno.
Intermodalità mood = ON
Prima o poi inizierò a fare le cose nel modo giusto. Promesso.

[ 2 June 2016 ] Milano. Stazione Centrale. 11 am.

3 Giugno, terra bresciana ◀ Giorno 2 🇮🇹 ▶
L’avventura è cominciata, ma devo ancora prendere il giusto ritmo e lasciarmi andare come si deve.
Stavolta sarà tutto più lento. Non ho fretta, d’altronde.
I primi due giorni sono di semplice riscaldamento in terra bresciana, dove ho lavorato per quasi 8 anni, a salutare amici.
Carico – in tutti i sensi – e con l’espressione dei giorni migliori: “ma che diavolo di idea mi è mai saltata in mente?!

[ 2 Giugno 2016 ] Cologne (BS). 4 pm.

4 Giugno, Lago di Garda ◀ Giorno 3 🇮🇹 ▶
Pensavo: “sabato 4 pedalo Brescia – Verona, così mi fermo al lago di Garda per pranzo e faccio il bagno.”
Desenzano del Garda. Ore 13.
Sotto una pensilina ad attendere che gli angeli la smettano di tirarmi i gavettoni.
Dopo ore di tuoni e bombardamento di gocce, é uscito il sole.
Non fa caldo, ma almeno è uscito il sole.
Verona è ancora abbastanza distante, però io un bagno me lo faccio lo stesso.

[ 4 Giugno 2016 ]Desenzano del Garda (BS). 1 pm.

5 Giugno, Verona ◀ Giorno 4 🇮🇹 ▶
Volevo pedalare fino a Vicenza.
Mi sono fermato tutto il giorno a Verona.
Un incontro inaspettato.
Un treno pomeridiano per Mestre.
Un amico che non vedo dai tempi dell’Erasmus 2004 a ospitarmi.
Come sempre, la cosa più bella del fare programmi … è disfarli.

[ 5 Giugno 2016 ] Verona. 11 am.

Arrivare sul far della sera a Mestre e essere invitato dal tuo amico che ti ospita a trascorrere una serata coi suoi colleghi tra vino e costine a Forte Marghera.
Scoprire di essere finito in un Bayou della Louisiana.

[ 5 Giugno 2016 ] Forte Marghera (Venezia). 9 pm.

6 Giugno, Mestre ◀ Giorno 5 🇮🇹 ▶
Gruppi in imbarco, visite nave, meetings vari … quante volte ho guidato un’auto, su questo ponte, per entrare in Laguna.
5 km aridi, circondati dal mare, dritti come binari, da percorrere rigorosamente a meno di 70 km/h.
Lo sguardo, in entrata, verso le navi.
In uscita, verso il risvolto alzato della camicia a tamburellare sul volante a ritmo di musica.
“Prima o poi lo farò correndo” – mi dicevo ogni volta.
Spesso, perdendomi in questo pensiero, finiva che mi acchiappavo anche una multa.
Alla fine non ci ho mai corso sopra.
Peró oggi – mai l’avrei detto – ci passo in bicicletta, e con la voglia di impennare.
Se solo ne fossi capace.

[ 6 Giugno 2016 ] Venezia. Ponte della Libertà. 12,30 am.

Alle volte, quando pedalo – anche se, a dire il vero, sto andando davvero molto lentamente – il sole esplode, forte, graffiante.
È quasi estate in fondo, lo so, ma mi faccio sorprendere lo stesso.
Immagino che a breve acquisterò un berretto, o un panama come feci in Grecia, ma per adesso tampono le scottature togliendomi la maglietta e improvvisando una bandana.
Non lo faccio perché mi sento come un esploratore, un pirata, o Little Steven.
È soltanto perché sono pelato.

[ 6 Giugno 2016 ] Venezia. 3 pm.

7 Giugno, Venezia ◀ Giorno 6 🇮🇹 ▶
Bella è bella, non c’è che dire.
Venezia. Uno dei luoghi più suggestivi al mondo.
Però c’è un “però”, soprattutto quando hai in mente di viaggiare per alcuni mesi e scoprire almeno una parte di mondo: tutto il mondo si dà già appuntamento qui.
In 3 ore di vagabondaggio tra calli e ponti, bici spinta a mano, credo di aver visto tutte le nazionalità e le etnie della terra (a parte forse i Papuani, gli Eschimesi e gli Altoatesini).
Not my place. E allora oggi pomeriggio me ne andrò a Gorizia.

[ 6 Giugno 2016 ] Venezia. 4 pm.

8 Giugno, Gorizia ◀ Giorno 7 🇮🇹 ▶
Gorizia è poco più che una cittadella, ma è l’ultima tappa italiana dove era deciso che mi sarei fermato qualche giorno, per scegliere con calma il modo di varcare il confine.
A Gorizia c’è storia millenaria ed un castello che ne è stato testimone per secoli.
Vi pedalo per una breve visita e qualche foto “dall’alto”.
Il prezzo del biglietto (3 euro) mi invoglia a entrare. Per un’ora mi perdo da solo nei silenzi delle sale, delle carceri, della mostra permanente di strumenti medievali e di quella temporanea sul centenario della “Presa di Gorizia”.
In cima ai bastioni, mentre indago i paesaggi della Slovenia che si spiegano di fronte ai miei occhi, mi imbatto in Claudio, curatore delle mostre e incredibile pozzo di aneddoti. Essendo l’unico avventore, mi accompagna 2 ore per un tour privato durante il quale mi racconta di conti, signorie, usanze, strade, monti e monumenti vari.
Parla veloce e snocciola troppi nomi.
Molte cose nemmeno le comprendo.
Ma quando mi apre la Porta della Meridiana – “non potrei, ma non fa nulla … la vista è molto bella” mi dice – e mi indica la valle dell’Isonzo e l’imbuto chiamato “Porta d’Oriente”, io lo fotografo a tradimento e mi accordo che mi sta indicando – ed io osservando per la prima volta – la via dalla quale espatrieró.

[ 8 Giugno 2016 ] Castello di Gorizia. 12 am.

Fantasticherie dal Castello di Gorizia: “Il 3 ottobre si svolse un pranzo sfarzosissimo, nella medesima città di Kötschach; vi partecipò il Magnifico Signor Leonardo, del castello di Prutisperch nella valle del Gail, prefetto del serenissimo signor imperatore, uomo dotato di grande modestia e di estrema raffinatezza. Il pranzo fu abbondantissimo di pollame d’allevamento, di uccelli selvatici e di quadrupedi, e fra le altre cose venne servito dello scoiattolo in salsa. Finito il pranzo entrò il Buffone dell’illustrissimo signor Leonardo conte di Gorizia, che cantò svariate musiche accompagnandosi con la cetera e suonando il cornetto e fece buffonerie con gesti e con parole, intrattenendo con la sua giocondità tutti i convitati, che risero e si divertirono di cuore.”
Mi avvicino al pozzo. Guardo giù. Una corda verso il buio. E una risata proveniente dal passato.

[ 8 Giugno 2016 ] Castello di Gorizia. 11 am.

9 Giugno, Gorizia ◀ Giorno 8 🇮🇹 ▶
Il maltempo inizia a scombussolare i miei piani ed a minare il mio temperamento.
L’idea, dopo un’altra notte a Gorizia, era di andare domani a campeggiare sul Lago di Bohinj.
Sono previsti fulmini e saette, quindi non so bene cosa fare.
Nel mezzo dei pensieri, ho deciso di passare temporaneamente il confine e pedalare una ventina di chilometri per raggiungere un locale sul fiume Isonzo (Soća in Sloveno … un nome, un programma) dove assaggiare un piatto di Ćevapćići e lasciarmi consigliare da un paio di birre.
Lasco, il mio animo odierno.
Lasko, le mie salvatrici.

[ 9 Giugno 2016 ] Solkan (Slovenia). Fiume Soća. 3 pm.

10 Giugno, Confine Italia – Slovenia ◀ Giorno 9 🇮🇹 – 🇸🇮 ▶
Che faccio?
Esco?

[ 10 Giugno 2016 ] Confine Gorizia (Italia) / Nova Goriza (Slovenia). 10 am.

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STATISTICHE ITALIA

KM in BICICLETTA: 285
KM in TRENO: 290
NOTTI in OSTELLO: 0
NOTTI in OSPITALITÁ: 8
SPESE: 247 €

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MAPPA DEI LUOGHI

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MILLE E UNA RAGIONE PER TORNARE A CASA

Aprile 14, 2017 3574 Views

Perchè, dopo dieci mesi di viaggio in solitaria, ho deciso di tornare a casa?
Per mille ragioni, e per nessuna realmente.

Ero stanco di dover pensare, ogni mattino, a dove andare, a come percorrere la strada, a come risolvere gli imprevisti.
Ero stanco di dover cercare un letto per dormire, un pasto per sfamarmi, luoghi per saziare la mia curiosità e modi per divertirmi.

L’ordine dei miei desideri si era – gradualmente, e con estrema lentezza – modificato.

Mi ero allontanato da casa per migliaia di chilometri, eppure non avevo mai smesso di sentirne – forte – il richiamo. Seguirlo, dopo averlo così a lungo nascosto, era diventata una necessità che non potevo più mettere a tacere.

Alba sul Danubio (Novi Sad, Sebria)
Transiberiana (Lago Baikal, Russia)

Tra i baracchini di Bangkok sognavo un piatto di pasta, un pezzo di formaggio, un bicchiere di vino rosso.
Nel mezzo del caos delle metropoli Vietnamite fantasticavo sui colori della primavera europea, sui profumi di un Aprile italiano, sui silenzi della città in cui sono nato.
Sdraiato sulla sabbia di un’isola Thailandese sorridevo all’idea di trascorrere la Pasqua con le persone a cui sono più legato, di ascoltare voci familiari, di conoscerne di nuove, di brindare ad un matrimonio importante.

Avevo atteso l’alba sulle rive del Danubio ed i tramonti sulle acque del Mekong, ma desideravo riabbracciare mio nonno.
Avevo pedalato sulle coste del Mar Baltico ed attraversato la Russia in treno, ma desideravo guardare negli occhi i miei genitori.
Avevo oziato in dozzine di ostelli, ma desideravo sedermi di fronte ai miei zii ed ai miei cugini.
Mi ero inebriato dei paesaggi della Cina e della vita indolente dei paesi Asiatici, ma desideravo scherzare in un prato con le mie sorelle.
Avevo giocato a pallone nei parchi di Belgrado e nei campi del Laos, ma desideravo alzare verso il cielo i miei nipoti.
Avevo udito lingue incomprensibili e conosciuto amici da tutto il mondo, ma desideravo rivedere i miei.

Lijang, Cina
Hoi An, Vietnam

Sono tornato perché quello che avevo vissuto, in dieci mesi, era stato tanto.
Forse, troppo.
Ed io non ero ancora stato in grado di assimilarlo nel profondo.
Di farlo mio.

Dovevo fermarmi.
Dovevo smettere di andare avanti, bensì provare a guardarmi indietro.
Con più maturità, più sicurezza nei miei mezzi ed un cuore un po’ più leggero.

Dovevo dedicarmi un periodo per rileggere quello che avevo scritto, osservare da un’altra angolatura quello che avevo fotografato, e perdermi nel mezzo di ricordi condivisi in trecentoquattro lunghissimi giorni.

Dovevo rivivere dal principio alla fine – ma, questa volta, nell’immobilità – un’avventura dai contorni onirici.

Khao Sok, Thailandia
A Casa, dopo 10 mesi

Sono tornato per mille ragioni, e per nessuna realmente.
O, forse, per una soltanto.

Per realizzare finalmente – e senza sussulti – che non si è trattato di un sogno strampalato.
E per poter iniziare, così, ad immaginare un altro.
Con una nuova vita … costruita su di esso.

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